Il presidente della Regione Campania firma una nuova ordinanza alla vigilia della fase due. Il provvedimento riguarda nella fattispecie gli allenamenti sportivi degli atleti, professionisti e non professionisti.
Fase due in Campania, De Luca firma nuova ordinanza
“A decorrere dal 4 maggio 2020 e fino al 17 maggio 2020, salvo eventuali ulteriori provvedimenti di adeguamento o aggiornamento sulla base della evoluzione della situazione epidemiologica, sono consentite, sul territorio regionale, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali – nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive anche non individuali”, si legge nella ordinanza numero 43.
Gli allenamenti dovranno essere effettuati in forma individuali e a determinate condizioni. Il rispetto delle norme e le spese sono a carico della società o della federazione di appartenenza.
Si dovrà garantire “test diagnostici sugli atleti al fine di accertare la negatività al Coronavirus. La disponibilità di spazi delimitati di allenamento ad uso esclusivo di ciascun atleta per tutta la sessione di allenamento, anche ricompresi in aree di più vasta estensione”.
Tra le limitazioni troviamo anche “l’uso degli spogliatoi ed altri spazi comuni secondo modalità idonee ad assicurare il rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri e fatta salva l’adozione delle misure di cui al successivo punto”.
Si raccomanda alle società e federazioni di “disporre, ove necessario, che gli atleti accedano agli impianti già in tenuta di allenamento e rientrino a fine allenamento presso le proprie abitazioni, evitando l’uso di spogliatoi e docce presso l’impianto”. Ma anche “controllo medico con periodicità almeno settimanale sugli atleti e adozione di adeguate misure igienico-sanitarie, secondo standard proposti dalle società o federazioni e assentiti dall’Unità di crisi regionale”.