Napoli, prestazioni sessuali e accordi in cambio di esami: spuntano i filmati

Napoli. Filmato in rapporti con studenti e studentesse a cui poi risparmiava l’appello. Le immagini riprese da una telecamera segreta sarebbero alla base dell’inchiesta culminata nella sospensione per nove mesi del docente universitario Angelo Scala, accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità e falsità ideologica.

Cinquantadue anni, docente a Giurisprudenza (Federico II) di Diritto di procedura civile, Angelo Scala vanta una carriera invidiabile. E’ rettore reggente della università Beneventana Giustino Fortunato ed è noto in città anche per le sue partecipazioni in convegni scientifici e per aver assunto la difesa in favore di Diego Armando Maradona.

Al quotidiano Il Mattino dice di non avere “alcuna rimostranza da fare nei confronti della Procura di Napoli. Anzi. Ho incontrato gli inquirenti nel corso di un interrogatorio a porte chiuse, li ho trovati rispettosi, so che hanno fatto il loro lavoro, so che si sono trovati di fronte a una ipotesi di reato e l’hanno verificata. O meglio: la stanno verificando, perché l’indagine è aperta c’è ancora la mia versione da mettere agli atti. Piuttosto c’è un problema di procedura che andrebbe preso in considerazione, ovviamente al di là dello zelo investigativo dei singoli pm e del rispetto di certi principi da parte della Procura di Napoli”.

Le indagini

Sono venti gli alunni – sia uomini che donne – a finire nel registro degli indagati. Il lavoro condotto dal nucleo di polizia economico finanziaria agli ordini del colonnello Domenico Napolitano rappresenta uno scenario fatto di  accordi con alunni e alunne.

In sintesi, il più delle volte gli esami non venivano sostenuti, ma finivano per comparire nel sistema telematico dell’università grazie ad accordi presi al telefono o da vicino nella stanza del prof.

“So solo che nessuno dei miei studenti mi ha denunciato. Per me tutti i miei esami sono corretti, avvengono alla luce del sole, nel rispetto della valutazione su una prova realmente effettuata. Il resto va affrontato in un’aula di giustizia, calibrando la portata delle accuse rispetto alla realtà dei fatti”, dichiara Scala al Mattino.

In meno di un anno di indagini, si scopre così il caso della ragazza che chiedeva aiuto al prof, perché pressata dai genitori per i ritardi nel conseguimento della laurea. Ma anche di voti offerti in cambio del proprio corpo oppure di portare studentesse universitarie nella propria stanza.

Per il docente tutto ha avuto inizio da “una vicenda avvenuta a Nocera, nella quale io non sono indagato, ma intervengo come professionista, come avvocato. Ebbene è bastato questo mio ruolo, questo mio lavoro, per consentire alla Procura di Napoli di chiedere e ottenere il diritto a intercettare le mie utenze, ad utilizzare uno strumento invasivo come il trojan per conoscere tutto il fiume di eventi, parole, relazioni che per mesi hanno scandito la mia esistenza. E non solo la mia”.

Aiuti anche per l’esame di avvocato

Ma l’inchiesta terremoto non riguarda solo promozioni all’esame e prestazioni sessuali. Come si legge sul Mattino, Scala si sarebbe offerto anche di aiutare i propri alunni in altre discipline, grazie a mediazioni o raccomandazioni ad altri colleghi docenti.

Tuttavia, fino ad oggi non sono emersi comportamenti scorretti da parte di altri docenti, né è possibile ipotizzare scambio di favori all’ombra di altre cattedre della Federico II.

Grazie alle indagini si viene a conoscenza di episodi che riguarderebbero da vicino alcuni ex studenti di Giurisprudenza. E’ il caso di un aspirante avvocato fresco di laurea, che si rivolge al docente amico per ottenere un aiuto a superare l’esame di abilitazione professionale.

L’inchiesta punta a verificare quanti sono gli esami realmente truccati, dal momento che gli accordi venivano presi in dipartimento per fissare dei voti (come ad esempio 25 o 27) da registrare in un secondo momento. Stando ai servizi di appostamento dei finanzieri, in alcune sedute di esame erano assenti proprio quegli alunni che risultavano aver sostenuto prove.

Gli studenti venivano raggiunti telefonicamente dal prod Combine giorni prima dall’esame per definire gli accordi. Accordi, che potrebbero seriamente incidere anche sulla carriera di alcuni studenti laureati o prossimi alla laurea.

L’interrogatorio di garanzia

Difeso dal penalista napoletano Claudio Botti, Angelo Scala ora attende l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip. Lo scorso febbraio era stato interrogato dai pm, si era difeso, respingendo le accuse più gravi.

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