In un’intervista al Corriere della Sera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, afferma che “quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele. Attendiamo l’evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione”.
L’annuncio di Conte
Continua Conte: “Stiamo raccogliendo i dati dell’ultimo monitoraggio e con gli esperti stiamo definendo regole chiare sulla sicurezza per lavoratori e clienti. Se sul piano epidemiologico la situazione rimarrà sotto controllo, potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni. L’importante è procedere sulla base di monitoraggi puntuali, perché per le imprudenze pagheremmo costi enormi”, spiega il premier quando gli viene chiesto se conferma che dal 18 maggio e non più l’1 giugno riapriranno bar, ristoranti, parrucchieri.
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“Siamo in costante dialogo con la Commissione europea perché venga introdotto un ‘Recovery fund’ di notevoli dimensioni. Le risorse del Mes, della Bei, del Sure da sole sono insufficienti. Sulla nuova linea di credito del Mes sono arrivate parole chiare da parte dell’Eurogruppo. Ora attendiamo i regolamenti attuativi, poi valuteremo in Parlamento”, continua Conte aggiungendo che sulla tempistica di un Recovery fund, “è necessario che le risorse siano anticipate attraverso un prestito ponte, un front loading che le renda disponibili già nella seconda metà del 2020, per quei Paesi che maggiormente stanno risentendo della pandemia”.
Conte rassicura poi sulla tenuta dell’Italia sul fronte del debito: “Guardare alle criticità del nostro Paese è un atto di realismo, ma talvolta si rischia di essere ‘italoscettici’. La Commissione europea ha certificato che il debito italiano è sostenibile, la nostra posizione finanziaria sull’estero rimane solida, l’azione della Bce continua a garantire stabilità al mercato dei titoli di Stato”.