Assembramento, sorpreso a consumare caffé fuori al bar: per lui multa da 280 euro

Aosta. Consuma un caffé all’esterno del bar e riceve una multa da 280 euro. E’ l’ennesimo episodio che si registra in questa “fase 2” ai danni di commercianti e clienti che, in violazione del DPCM, decidono di tornare alle vecchie abitudini.

Aosta, consuma un caffé fuori al bar: per lui multa da 280

La vicenda si è consumata ad Aosta. Un uomo ha acquistato un caffé da asporto in una caffetteria della zona. Tuttavia, una volta ritirata la merce, ha deciso di consumare la bevanda proprio all’esterno del locale. I carabinieri dei NAS lo hanno sorpreso “in flagrante” durante un controllo e lo hanno multato. La contravvenzione è piuttosto salata: 280 euro.

A raccontare la vicenda è stato lo stesso cliente. Sul verbale è scritto nero su bianco che “non rispettava il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati”. Da quanto si è capito, si trattava di solo due persone, tra l’altro congiunte e distanti l’una dall’altra, che si trovavano a qualche metro dal bar in questione.

Il racconto

Il cliente ha spiegato a La Stampa com’è andata l’intera faccenda. “Sono uscito con il cane, ho incontrato per caso un cugino e abbiamo deciso di prendere un caffè. Eravamo davanti al bar a due metri e mezzo di distanza. Hanno detto che dovevi prendere il caffè e andartene. Questo è solo lo Stato che vuole fare cassa” ha dichiarato l’uomo sanzionato. Secondo quanto riferito, i Nas in seguito sono entrati anche all’interno del locale, ma solo per un controllo di routine. Sembra si siano limitati a chiedere al proprietario del bar di spostare le botti posizionate davanti al negozio. Qualche cliente può prenderle come punto d’appoggio e trasformarle in tavolino.

Il precedente a Napoli

Una vicenda simile si è consumata a Napoli, al Vomero, pochi giorni fa. A pagarne le conseguenze una nota caffetteria di piazza Vanvitelli, Alvino29. In quel caso i vigili urbani hanno addirittura imposto una sospensione dell’attività commerciale per cinque giorni. La “colpa” del titolare è di aver venduto un caffé e di aver consentito a un cliente di consumarlo all’esterno del locale in violazione delle norme anti-assembramento.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto