Vigilessa interrompe i funerali di Silvia per fare i controlli. Il grido della mamma: “E’ stato squallido”

Una vigilessa troppo solerte interrompe i funerali di Silvia Ghezzi, 32enne stroncata da un brutto male, per identificare i familiari. E’ successo a Lecce. L’episodio ha sollevato un coro di polemiche e i commenti indignati della mamma, Imma.

Lecce, funerali di Silvia Ghezzi interrotti da una vigilessa

Con la fase 2 è tornata la possibilità di celebrare i funerali in presenza dei parenti più stretti (massimo 15), così da evitare assembramenti. Lo prevedono i nuovi protocolli di sicurezza stabiliti dal Governo. Tuttavia c’è chi ha interpretato queste prescrizioni in maniera troppo stringente. L’altro ieri, 11 maggio, al cimitero di Lecce, un’agente della Polizia Municipale è intervenuta nel corso delle esequie celebrate in onore di Silvia Ghezzi, la 32enne scomparsa dopo due anni di lotta contro una malattia rara.

Il casco bianco ha fatto irruzione con taccuino in mano e nel mezzo della celebrazione ha cominciato a chiedere nome e cognomi ai presenti per svolgere dei controlli. I partecipanti erano meno di 20, avevano dei palloncini in mano e rispettavano a quanto pare il distanziamento previsto dal dpcm. Tutto ciò però sembra non aver frenato la donna.

Le polemiche. Il post di Mamma Imma: “E’ stato squallido”

“Non è accettabile che avvenga tutta questa persecuzione durante la celebrazione della messa del funerale di mia figlia Silvia Ghezziscrive Mimma, la mamma, su Facebook -. Ha già dovuto sopportare in vita atroci sofferenze e non trovare pace nemmeno nel cimitero durante il suo ultimo saluto da parte dei congiunti che educatamente erano a 3-4 metri uno dall’altro all’aperto, continuare imperterrita a disturbare per chiedere nome e cognome col taccuino in mano mentre il dolore per la perdita della figlia ti attanaglia è veramente deplorevole e squallido”.

“La vigilessa girava dietro a chiedere le generalità mentre è iniziata la celebrazione. Ha intimato chi erano posizionati oltre gli archi a 200 metri di andare via facendo chiasso mentre si celebrava la messa. Più volte il prete ha dovuto coprire le richieste assurde – continua -. La prima cosa che manca a questa vigilessa sono le basi più elementari della buona educazione, del rispetto del dolore atroce per la perdita di una figlia, del rispetto per la celebrazione funebre e poi non può avere libero arbitrio di modificare le regole a suo piacimento”.

Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. “Ho sentito l’esigenza di chiamare la signora Mimma, alla quale ho ribadito il nostro cordoglio e dalla quale ho raccolto l’accorato racconto di quanto vissuto nel pomeriggio di ieri. Verificheremo puntualmente quanto è accaduto per fare chiarezza a beneficio di tutti”.

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