18 maggio, le misure non convincono gli scienziati: “Un metro? Può non bastare”

Fase 2, i dubbi degli scienziati: “Un metro? Può non bastare, le misure non sono adeguate”. Non condividono a pieno alcuni scienziati le nuove regole previste dal governo per la fase 2 che parte dal 18 maggio. “Dobbiamo sperare che i sintomatici restino a casa, perché con uno starnuto o un colpo di tosse, la goccioline possono diffondersi anche a un metro e ottanta, un metro e novanta” spiega il professor Massimo Galli, direttore di Malattie infettive del Sacco di Milano, al Mattino.

“La verità – osserva il professor Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova – è che nessuno sa quale sia la reale distanza di sicurezza, non ci sono sufficienti informazioni sulla trasmissione di questo virus, non sappiamo se basterà un metro di distanza a ridurre le possibilità di contagio”.

Siamo ormai in piena fase 2 ma da lunedì 18 maggio riaprono tutte le attività e l’Italia torna ad una semi-normalità. Alcuni scienziati però pare non condividono del tutto le nuove regole previste dal governo per questo continuo di fase 2. Il Cts si riunisce sempre con cadenza quotidiana, come ieri e la stessa cosa dovrebbe fare anche domani.

Le riaperture e le regole

Le linee guida tra governo e regioni, siglate venerdì scorso e che sono alla base della riapertura di 11 settori (dalla ristorazione, ai negozi, alle spiagge, alle palestre) contengono alcune indicazioni che potrebbero essere oggetto di riflessione scientifica. Per quanto riguarda il settore della balneazione, la distanza fra ombrelloni è stata fissata a 10 metri quadri. Ma 10 mq sono 3,16 metri di distanza fra un ombrellone e l’altro, uno spazio che potrebbe essere considerato al limite della sufficienza per assicurare quel distanziamento sociale che è una delle condizioni principali della nuova fase 2, ereditata dalla fase 1. Sembra che gli scienziati si fossero espressi per una separazione più marcata, cioè 4,5 metri fra ombrelloni e 5 metri fra le file.

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Per quanto riguarda le palestre che riapriranno il 25 maggio c’è un dubbio relativo all’utilizzo degli attrezzi. “Dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, il responsabile della struttura assicura la disinfezione della macchina o degli attrezzi usati. Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati” si legge nelle carte, come riporta il mattino.

Il dubbio è su come si fa realmente a disinfettare i pesi che uno sportivo lascia dopo aver terminato gli esercizi, prima che lo stesso attrezzo possa essere adoperato da un altro. La stessa cosa, se non di più, vale per gli attrezzi.

Stessi dubbi anche per quanto riguarda le piscine e la distanza di un metro nei ristoranti. Gli scienziati comunque per le evoluzioni delle riaperture vorrebbero predisporre un nuovo protocollo da suggerire ad istituzioni e associazioni.

https://www.teleclubitalia.it/194514/riaperture-conte-annuncia-il-calendario-per-tutte-le-attivita-lelenco/

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