Il peggio sembrava ormai alle spalle. E invece non è così. Anche la Cina ripiomba nell’incubo del coronavirus. E dopo poco più di un mese dalla fine della quarantena per la regione dell’Hubei e la città di Wuhan, a finire in lockdown questa volta è l’area di Jilin. Si tratta di una provincia del Nord-est del Paese dove vivono circa 108 milioni di persone.
Cina, Jilin in quarantena: 108 milioni di persone a rischio coronavirus
E’ l’ennesima frenata alla ripresa dell’economia del Dragone. Dopo la scoperta di nuovi focolai, le amministrazioni locali hanno deciso di introdurre misure di contenimento più severe, analoghe a quelle in vigore a febbraio e marzo a Wuhan. A preoccupare è soprattutto la provincia di Jilin, dove da ieri, lunedì 18 maggio, sono state chiuse le scuole, sospeso il trasporto pubblico e finite in quarantena migliaia di persone, che credevano di aver superato la fase acuta dell’epidemia.
“Non ci sentiamo più al sicuro – ha detto a Bloomberg Fan Pai, che lavora in un centro commerciale a Shenyang, una città nella vicina provincia di Liaoning, che pure sta anche affrontando nuove restrizioni -. I bambini che giocano fuori indossano di nuovo le mascherine e gli operatori sanitari stanno camminando con indumenti protettivi. È frustrante perché non sappiamo quando finirà questa storia”.
Il perché del nuovo lockdown: le nuove misure
Gli esperti sanno che il rischio di una seconda ondata è concreto. Molti cinesi non sono mai stati espositi al contagio e le autorità sono preoccupate che basti poco per ripiombare nell’incubo dell’epidemia. Così la città di Jilin ha imposto la quarantena a 80mila persone, mentre la vicina Shenyang ha deciso di isolare per tre settimane in ospedale chiunque sia arrivto da Jilin dal 22 aprile.
Stesso scenario a Shulan, un’altra delle città più colpite. Qui le autorità hanno annunciato l’introduzione di misure ancora più stringenti. I complessi residenziali con casi confermati o anche solo sospetti sono stati chiusi e solo una persona a famiglia sarà autorizzata nei prossimi giorni ad uscire per acquistare beni di prima necessità. A Wuhan, invece, epicentro dell’epidemia, si registra un nuovo piccolo cluster con 6 contagi. Ma la situazione, almeno nella città dove tutto è nato, sembra sotto controllo.