Coronavirus, è allarme movida: troppi giovani in strada. Conte: “Pronti a richiudere se necessario”

Troppa gente in strada. E’ l’allarme che viaggia sui social in questi giorni. Sotto i riflettori soprattutto i luoghi della movida a Napoli, Palermo, Bologna e Padova. Sui social circolano decine di video e foto che ritraggono piazze e vicoli pieni di ragazzi, molti senza mascherina.

Allarme movida, Conte avverte: “Non è il tempo dei party”

“Non è finita, chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale”, avverte il premier Giuseppe Conte al termine della discussione sulla sfiducia al Guardiagisilli dell’Esecutivo, Alfonso Bonafede. Il capo del Governo ha ancora davanti agli occhi le immagini delle strade delle maggiori città italiane affollate di gente appena finito il lockdown: chiacchiere con gli amici, aperitivi, caffè, shopping, happy hour. Quasi tutti senza mascherina e quasi tutti rispettando in modo approssimativo la regola del distanziamento tra persona e persona. Come se non fosse successo nulla o come se il virus fosse scomparso dalla faccia della Terra. “Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che siano saltate le regole di precauzione”.

I governatori: “Richiudiamo tutto”

Fanno fronte comune i governatori, in particolare quello del Veneto, Luca Zaia, e quello della Sicilia, Nello Musumeci. “Se i contagi da coronavirus dovessero ricominciare a crescere, saremo costretti a ritornare a una sorta di lockdown. Non è il tempo della movida”, annunciano.

Hanno allarmato soprattutto le immagini di Padova. Zaia si è detto pronto a “richiudere tutto” e ha lanciato l’idea di uno “spot” sulle regole da seguire durante gli happy hour. Assembramenti anche a Palermo, nella zona della Vucciria, dove in centinaia si sono riversati in strada per bere o chiacchiarare. Il sindaco Leoluca Orlando si è dimostrato sulla stessa lunghezza d’onda di Zaia: “Mi auguro di non essere costretto a chiudere alcune zone della città”. Sul tema è intervenuto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Chiariamolo: non è finita, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale”.

Insomma, torna la paura di una nuova stretta, confermata anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza: “Non si possono vanificare gli sforzi enormi fatti negli ultimi due mesi e gli investimenti straordinari finanziati nell’ultimo decreto – ha spiegato al Corriere della Sera -. Se la curva riparte, saremo costretti a richiudere”.

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