Blitz della Finanza tra Napoli e Caserta, sequestrate mascherine per bimbi non sicure

Mascherine, camici e tute antivirali non sicuri e contraffatti pronti per essere messi in commercio. E’ quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Napoli che ha sequestrato, nel corso di due distinti interventi, tra le provincie di Caserta e di Napoli, ha una fabbrica abusiva ed oltre 4000 dispositivi di protezione individuale illegali.

La prima delle due operazioni prende le mosse da un’attività d’iniziativa condotta dal Gruppo di Frattamaggiore che ha scoperto a Succivo (CE) una vera e propria fabbrica di mascherine sconosciuta al Fisco e 38000 fra mascherine, camici e tute antivirali pronte per essere messe in commercio.

I baschi verdi hanno sequestrato l’opificio, i materiali, le attrezzature (macchinari per la cucitura, tagliatura e stiratura) e 10.000 false etichette “made in Italy” che stavano per essere apposte sui dispositivi in corso di lavorazione.

Denunciato all’Autorità Giudiziaria il responsabile, un 53enne di origini pakistane residente a Sant’Arpino (CE), per contraffazione, ricettazione e frode in commercio, oltre che per violazioni in materia ambientale e di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sanzionati anche 5 connazionali che lavoravano nell’azienda, per il mancato rispetto delle misure di sicurezza anti-contagio

Mascherine per bambini

Le stesse Fiamme Gialle, inoltre, nel corso di una seconda operazione, hanno sequestrato, in un negozio di abbigliamento del quartiere Ponticelli di Napoli, 1700 capi di abbigliamento contraffatti e 4.000 mascherine per bambini non sicure, raffiguranti famosi personaggi di serie televisive, personaggi dei videogiochi e cartoni animati (“Disney” – “Narcos” – “Me contro Te” – “Supreme/Jordan” – “Fortnite”).

I dispositivi di “protezione”, in particolare, erano privi della certificazione obbligatoria di conformità sanitaria e delle informazioni dovute al consumatore, come l’indicazione della provenienza, i materiali utilizzati e le istruzioni per l’uso, non garantendo, quindi, alcuna sicurezza contro il rischio contagio e risultando persino potenzialmente dannosi. Denunciato il responsabile, un 34enne di origine cinese residente al Centro Direzionale di Napoli, per contraffazione e frode in commercio.

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