Più che una semplice coincidenza: il 27 gennaio, due giorni prima che il coronavirus facesse ufficialmente il suo ingresso in Italia, il Senato della Repubblica acquistò 10mila mascherine FFP2. A rivelarlo in un servizio il programma d’inchiesta Report.
Due giorni prima del caso dei due cinesi a Roma, il Senato comprò 10mila mascherine
Erano 48 ore prima del caso dei due turisti cinesi di Wuhan positivi al Covid-19 e ricoverati allo Spallanzani di Roma. Tre giorni prima che il Governo dichiarasse lo stato di emergenza. Quasi un mese prima della scoperta del focolaio di Codogno. Il Senato della Repubblica, il 27 gennaio, ordinò l’acquisto di 10mila mascherine FFP2 per i propri dipendenti e i propri senatori. Le domande sono legittime: perché dal Senato sono state ordinate 10 mila mascherine delle più performanti il 27 gennaio? Cosa si sapeva?
“Abbiamo scoperto un documento che dice che i nostri senatori hanno ordinato le mascherine FFP2 – hanno dichiarato dalla redazione di Report -, cioè quelle più performanti che vengono usate solo in ambito sanitario da infermieri e medici nei luoghi più contagiati, addirittura il 27 gennaio. Cioè 3 giorni prima dei turisti cinesi, un mese prima che scoppiasse il caso Codogno, giorni prima che l’OMS dichiarasse l’emergenza internazionale e un mese prima che la Protezione Civile cominciasse a comprarle. Le hanno comprate anche a prezzi stracciati, 10 mila mascherine”.
Ad avere l’iniziativa, frutto di un’intuizione, è stato il capo del polo sanitario del Senato, il Professor Marini. Contattato a telefono dalla giornalista di Report, il medico non ha voluto fornire spiegazioni a riguardo e ha preferito attaccare la chiamata. Un caso che merita di sicuro un chiarimento da parte di una delle istituzioni repubblicane più importanti del Paese. Perché quella decisione? E perché proprio 48 ore prima del caso dei due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma?