Maxi-sequestro al clan Polverino di Marano. I Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Napoli hanno sequestrato alla cosca egemone nell’area flegrea beni per 10 milioni di euro. Tra gli immobili anche una scuola.
Marano, scacco al clan Polverino: sequestro da 10 milioni di euro
Nella mattinata odierna, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli ha eseguito un decreto di sequestro. Sotto chiave una serie di immobili ubicati a Miarano. Si tratta di:
- due ville da dodici vani complessivi
- due garages ed un magazzino-deposito alla via Marano Quarto
- sei locali commerciali ubicati alla via San Rocco
- un magazzino deposito ubicato alla via della Recca
- tre appezzamenti di terreno delle dimensioni complessive di mq 39.220
- un immobile adibito a scuola alla via Caracciolo.
Il provvedimento ablatorio è stato eseguito nei confronti dei proprietari degli immobili, Antonio Siemoli, Luigi Simeoli e Benedetto Simeoli, rispettivamente padre e figli. I tre sono già destinatari nel 2013 di ordinanza di misura cautelare perché ritenuti responsabili per i reati di partecipazione ad associazione camorristica denominata clan Polverino, falsità ideologica in concorso, abuso di ufficio e trasferimento fraudolento di valori; condotte per le quali riportavano condanne irrevocabili.
Secondo le indagini, a seguito di un vero e proprio patto societario occulto, il capo del clan, Giuseppe Polverino, finanziava le imprese dei Simeoli e partecipava al 50% dei relativi introiti. In particolare rempiegava i proventi illeciti derivanti dal traffico di droga nelle loro iniziative imprenditoriali. Il reimpiego era funzionale non soltanto al personale arricchimento del capo clan ma anche ad alimentare l’ulteriore capitalizzazione dei traffici di droga ed a finanziare le attività illecite del gruppo criminale a a sostenerne le spese.
Le indagini si sono estese anche ai beni di proprietà della società Garden City Cooperativa Edilizia S.p.a. Essa risultava di fatto gestita anch’essa dai Simeoli. Per quanto sopra è stato disposto il sequestro dei citati immobili del valore complessivo di circa 10 milioni di euro.