Sant’Antimo, voti comprati in città. L’ex sindaco Russo: “Lo sapevano tutti”

“Lo sapevano tutti, da tanti anni. Ricordo una volta nel 2004 quando mi scontrai sulla candidatura sindaco con Luigi Cesaro, poco dopo trovarono le mie schede gettate nei bagni delle scuole”. Commenta così l’ex sindaco di Sant’Antimo Aurelio Russo a Tg Speciale – Campania Oggi in onda su Teleclubitalia il fenomeno del voto di scambio in città e la seguente maxi operazione anti-camorra di stamattina.

Sant’Antimo, scambio di voti in città

L’inchiesta della Dda su presunte collusioni tra politica e camorra a Sant’Antimo ha portato all’arresto di 59 persone, tra le quali figurano anche Aniello e Raffaele, fratelli del deputato di Forza Italia Luigi Cesaro, attualmente indagato.

“Credo che la ricostruzione che la Procura ha fatto in questi anni mostri una realtà veritiera, un sodalizio abituato a governare in città. Anche dopo la mia vittoria ha fatto di tutto, utilizzando perfino la criminalità organizzata, per abbattere la mia maggioranza. Questo ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale”, ha aggiunto Russo.

Il consiglio di Sant’Antimo è stato sciolto lo scorso marzo dal Consiglio dei Ministri a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali.

“Sono sempre stato estraneo a questi fatti e la Procura lo sta dimostrando – precisa l’ex sindaco nel corso della trasmissione. –  Ma la cosa che più mi offende è lo scioglimento per infiltrazione camorristica”.

Le elezioni

Le ultime elezioni amministrative, quelle del 2017, che hanno poi portato alla vittoria di Aurelio Russo, sono state condizionate da una “capillare campagna di voto di scambio”. E, l’inchiesta, sarebbero stati destinati tangenti da cinquanta euro per ogni voto a favore dei candidati di centrodestra.

Per Aurelio Russo il fenomeno dello scambio di favori elettorali imperversa da anni in città. E sono in molti a esserne a conoscenza.

“Lo sapevano tutti, da tanti anni. Ricordo una volta nel 2004 quando mi scontrai sulla candidatura sindaco con Luigi Cesaro, in persona, trovarono le mie schede buttate nei bagni delle scuole. E’ una cosa che è sempre successa. Nel 1987 – spiega l’ex sindaco – ero candidato capolista della Democrazia Cristiana, all’epoca non c’era il candidato sindaco, e arrestarono un Segretario di partito perché gli avevano trovato centinaia di schede a casa con 50mila lire tagliate a metà e messe all’interno delle schede. Questa è una malattia della nostra democrazia: trasforma il danaro in voti”, chiosa Russo.

E sulle elezioni comunali a Sant’Antimo nel 2017 aggiunge: “Ho vinto le ultime lezioni a Sant’Antimo per 150 voti sulle liste e per 3500 voti al ballottaggio contro un candidato di centrodestra. Noi valutiamo che hanno venduto circa 3500-4000 voti di preferenze, che sono a Sant’Antimo il 20% dell’elettorato”.

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