C’è il rischio di un focolaio in un palazzo di Mondragone. Ben 165 unità abitative verranno sottoposte a tampone rinofaringeo con l’ausilio della Polizia Municipale. La decisione presa dalle autorità sanitarie dopo il caso della donna bulgara positiva al Covid-19 che ha partorito all’ospedale di Sessa Aurunca (Caserta).
Mondragone, rischio focolaio in una palazzina
La donna nella notte tra venerdì e sabato ha dato alla luce il suo bimbo. Il tampone a cui era stata sottoposta è stato processato dall’ospedale civile di Marcianise ed ha dato esito positivo al Covid-19. Immediatamente sono scattati gli esami sul neonato. La donna è asintomatica e gode di buna salute. Anche il figlio sta bene e non è positivo al coronavirus. La donna è attualmente ricoverata presso il Reparto Malattie Infettive Covid dell’azienda ospedaliera del Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Il piccolo invece al plesso ospedaliero Moscati di Avellino.
Uomo con febbre alta e problemi respiratori
L’allarme in realtà è scattato nella notte tra sabato e domenica, quando un uomo residente nello stesso stabile della donna è arrivato in ospedale con febbre alta e problemi respiratori. Immesso nel percorso dedicato al Covid-19 del nosocomio sessano e sottoposto a tampone rinofaringeo, il degente è risultato positivo. In atto il trasferimento dello stesso presso il presidio covid dell’ospedale di Maddaloni.
Da qui la decisione del’UOPC (Unità Operativa di Prevenzione Collettiva) di Mondragone di sottoporre le 165 unità abitative dei Palazzi Cirio al tampone rinofaringeo con l’ausilio della polizia municipale mondragonese. “Quale prima autorità sanitaria locale ho immediatamente attivato le procedure previste dal protocollo Covid per l’individuazione dei contatti e per gli stessi la predisposizione della quarantena” ha spiegato il primo cittadino mondragonese Virgilio Pacifico.