Il primo luglio scatta l’obbligo per i professionisti di accettare pagamenti con pos e carta di credito. E poi è in arrivo una nuova stretta sui pagamenti in contanti. Sempre dal primo luglio, come previsto dal decreto fiscale, il tetto scende da 3.000 a 2.000 euro mentre una nuova riduzione dovrebbe arrivare all’inizio del 2022 con il ritorno della soglia a 1.000 euro, al livello fissato nel 2011 dal decreto Salva Italia e poi cambiata a partire dal 2016.
Bonus pos
Sempre per quanto riguarda il “bonus pos”, da giovedì 1° luglio, per i commercianti, artigiani e professionisti che hanno l’obbligo di installare il Pos per incassare i pagamenti attraverso gli strumenti elettronici è previsto un credito d’imposta nella misura del 30% dei costi (sia fissi che variabili) che sostengono per l’installazione e la gestione delle ‘macchinette’.
Il decreto fiscale prevede all’articolo 22 un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni sui pagamenti con carta di credito e sulle transazioni effettuate mediante altri strumenti di pagamento tracciabili per i professionisti con ricavi fino a 400.000 euro l’anno
In gergo tecnico, copre le commissioni applicate dai prestatori di servizi di pagamento per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali (ossia, di persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta) e regolate con carte di credito, debito o prepagate ovvero mediante altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili.
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Come funziona e cosa cambia con il Bonus Pos
Il bonus è previsto per i commercianti e professionisti fino a 400 mila euro di ricavi o compensi. Il fornitore del Pos deve comunicare all’esercente entro il 20 del mese successivo l’elenco delle operazioni tracciabili effettuate, il valore di quelle complessive e quelle riconducibili ai consumatori finali e le commissioni addebitate.
In base a questi dati, i commercianti potranno determinare la base di costi sostenuti sulla quale applicare il credito d’imposta al 30%. Dal mese successivo a quello di riferimentio, il credito potrà esser usato in compensazione tramite F24 e andrà riportato nella dichiarazione dei redditi, non concorrendo alla formazione né della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi né del valore della produzione ai fini dell’Irap. In sede di discussione del decreto fiscale, era saltata la previsione di sanzioni per chi non accetta pagamenti con le carte con la conseguenza – rimarcata criticamente dal Codacons – “che da domani dotarsi di Pos e accettare o meno pagamenti elettronici sarà ancora a discrezione dell’esercente, e nulla cambierà rispetto al passato, considerato che l’obbligo del Pos esiste in Italia già dal 2014”.