Nessuno lo dice apertamente ma il sentimento è comune: la gente delle palazzine Ina Casa, dietro la parrocchia di San Nicola, ha paura. Dopo la sparatoria di ieri sera è diventata certezza quello che tutti temevano ovvero il riaccendersi del pericolo agguati in una delle zone da sempre più calde della città.
Le palazzine sono state troppo negli anni teatro di numerosi scontri di camorra. Un residente, che logicamente vuole restare anonimo, ci ha raccontato che già dalla scomparsa di Paparella il quartiere era stato “blindato”: giravano infatti gruppetti di ragazzini che controllavano le vie di accesso e richiedevano di non chiudere mai i portoni dei palazzi, proprio quei portoni che ieri hanno permesso al presunto bersaglio del raid omicida di salvarsi rifugiandosi proprio all’interno di un palazzo.