Il Consiglio di Stato turco ha annullato il decreto del 24 novembre 1934 dell’allora presidente Mustafa Kemal Ataturk che trasformava la Basilica di Santa Sofia in un museo. La storica decisione apre la strada alla riconversione in moschea del monumento simbolo di Istanbul.
Basilica di Santa Sofia
Adesso il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan potrà per procedere alla riconversione in un luogo di culto musulmano. Il leader turco aveva promesso più volte che Santa Sofia sarebbe tornata moschea. Fu fatta costruire nel VI secolo dall’imperatore Giustiniano come massima basilica nell’Impero romano d’Oriente. Per facilitargli il compito l’Associazione per i monumenti storici ha fatto causa al governo proprio sulla trasformazione in museo negli anni Trenta. Così il Consiglio era tenuto a emettere una sentenza.
Questa sera, alle 8 e 30 locali, Erdogan parlerà alla nazione. Già durante le celebrazioni del 29 maggio, per ricordare la conquista di Costantinopoli da parte degli ottomani nel 1453, aveva promesso che presto Hagia Sophia sarebbe tornata moschea.
In attesa dell’annuncio l’area antistante l’ex basilica era stata interdetta per evitare eventuali manifestazioni e assembramenti di cronisti e curiosi. Le autorità turche avevano transennato anche il piazzale davanti all’ingresso di Santa Sofia.
Le preoccupazioni dell’Unesco
Prima della decisione l’Unesco aveva manifestato “preoccupazione” per eventuali cambiamenti nello status di Santa Sofia, uno dei luoghi simbolo di Istanbul. “Chiediamo alle autorità turche di impegnarsi nel dialogo prima di prendere qualsiasi decisione che potrebbe avere ripercussioni sul valore universale del sito”, si leggeva stamani in una nota.
“Qualsiasi modifica” relativa a un sito Patrimonio mondiale dell’umanità “richiede una notifica all’Unesco da parte dello Stato coinvolto. Poi, se necessario, un esame del Comitato del Patrimonio mondiale”, ricordava l’Unesco insistendo sul “forte valore simbolico, storico e universale” del sito. L’ex basilica è stata convertita in moschea nel 1453 durante la conquista ottomana di Costantinopoli per poi diventare museo nel 1934 sotto la presidenza di Kemal Ataturk.