Si teme focolaio di coronavirus nel sud-pontino. Ieri sono stati segnalati ben quattro positivi al Covid-19 a Formia, in provincia di Latina. Risulterebbero infetti i componenti di un intero nucleo familiare, composto da 4 persone: padre, madre e due figli. Ma il contagio si sarebbe già esteso ai comuni limitrofi. Infatti nella giornata di oggi è emersa la positività di una bimba di 9 anni di Scauri, nipote della coppia formiana che ha innescato il cluster.
Formia e Scauri, si teme focolaio di coronavirus: cinque contagi
Ancora non è chiaro come sia partito il contagio. Secondo le prime informazioni dell’Asl di Latina, ad accendere il focolaio sarebbe stata una festa in una pizzeria di Gianola, frazione del comune di Formia e nota località balneare. “Stiamo cercando di capire cosa è successo e stiamo effettuando dei tamponi. Non si riesce però ancora a capire il link”, sottolinea Giorgio Casati, direttore generale dell’autorità sanitaria latinense.
Dopo la scoperta dei quattro casi a Formia, è partita la “caccia” agli altri eventuali positivi entrati in contatto con la famiglia infetta. Dai primi venticinque tamponi effettuati nella giornata di ieri, come specifica il portale locale Temporeale.info, è risultata la positività della bimba di nove anni di Scauri. Anche lei, come la cuginetta di 5 anni, si sarebbe contagiata dopo la cena in una pizzeria di Gianola. Fortunatamente le sue condizioni sono buone. Ora è in isolamento domiciliare insieme alla sua famiglia.
E’ il terzo caso tra i bambini se si considera anche la bimba di 9 anni rientrata dal Brasile con i genitori registrato a Latina. Nella giornata di oggi saranno effettuati altri trenta tamponi. Si teme che possa nascere un nuovo focolaio nel sud pontino e il lavoro dell’Asl è proteso ad arginarlo immediatamente con tamponi a tappeto, così come è avvenuto a Minturno per i vari contatti del 46enne con oltre 80 tamponi che fortunatamente hanno dato tutti esito negativo.
Sempre ieri, sul bollettino dell’Asl di Latina è risultata contagiata una donna di 28 anni residente a Cisterna di Latina. Dopo 24 ore di tracciamento dei contatti gli ispettori del Dipartimento di prevenzione della Asl pontina sono orientati a pensare che il contagio possa essere avvenuto sull’areo che l’ha riportata in Italia dal Messico. Esattamente come era accaduto con gli indiani risultati positivi al tampone in questi giorni, dal quarantenne che rientrava dal Punjab ed era atterrato a Firenze, alla coppia di Aprilia che era rientrata dall’India tra il 23 e il 30 giugno. Per la ragazza di Cisterna e per gli indiani sono state attivate le procedure del contact tracing internazionale.