Giugliano, racket in via Aniello Palumbo per conto del clan Mallardo: condannati in tre

Arrivano tre condanne per l’estorsione perpetrata con metodo mafioso ai danni di una ditta di ristrutturazione in via Aniello Palumbo a Giugliano. Nella giornata di ieri, infatti, il Gip Fabrizio Finamore del Tribunale di Napoli, a seguito di giudizio abbreviato, in presenza del pubblico ministero della DDA Dott.ssa Antonella Serio, ha condannato tre esponenti del clan Mallardo.

Giugliano, estorsione per conto del clan Mallardo: tre arresti

La vicenda risale al maggio del 2019, quando due emissari della cosca giuglianese dei Carlantonio, Marino Napolano e Vincenzo Fabio Poziello, fanno visita presso un noto parco residenziale di via Aniello Palumbo dove si stanno svolgendo lavori di ristrutturazione dal valore di circa 100mila euro. Per conto del “masto di Giugliano” chiedono al responsabile del cantiere il versamento di 7mila euro per regolarizzare la loro posizione.

La prima tranche viene versata presso uno sfasciacarrozze di via Arco Sant’Antonio, al confine col Parete. La consegna del danaro avviene al cospetto di Francesco Vitiello, detto ‘o Cavallo, uomo di fiducia di Patrizio Picardi. L’intervento però dei carabinieri, con l’arresto dei tre camorristi, impedisce che venga versata anche la seconda quota.  Ora, a distanza di un anno, arrivano le condanne con rito abbreviato. Di seguito i dettagli della sentenza:

  • – Vitiello Francesco ad anni 10 di reclusione, difeso dagli avvocati Sergio Aruta e Giovanni Marrone (il PM aveva chiesto 10 anni)
  • – Napolano Marino ad anni 8 di reclusione, difeso dall’avvocato Luigi Poziello (il PM aveva chiesto 10 anni di reclusione)
  • – Poziello Vincenzo Fabio ad anni 7 mesi 4 di reclusione, difeso dagli avvocati Nello Palumbo e Raffaella Terrestre (il PM aveva chiesto 10 anni di reclusione).

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