Proroga dello stato di emergenza Coronavirus: cosa significa la proroga dello stato di emergenza

Proroga dello stato di emergenza Coronavirus: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che “ragionevolmente, non si deve sorprendere nessuno, ci avviamo verso una proroga dello stato di emergenza”. Questo era stato deciso lo scorso 31 gennaio per gestire l’epidemia da coronavirus. Lo stato di emergenza è uno strumento che attribuisce grandi poteri, e il cui utilizzo da parte del governo va quindi osservato e giudicato con attenzione. Ma è anche necessario e fondamentale per gestire un’epidemia. Specialmente in vista di un possibile peggioramento della situazione in autunno.

Proroga dello stato di emergenza: cosa significa?

Lo stato di emergenza, infatti, consente al governo e alla Protezione Civile di usare procedure più snelle per emanare e fare applicare le misure necessarie per contenere un qualche tipo di problema caratterizzato, per l’appunto, da una natura emergenziale. Come riporta il sole 24 ore, lo stato d’emergenza consente di emanare disposizioni rapidamente, anche in deroga alle norme vigenti. Crea lo scenario in base al quale varare nuovi Dpcm.

Lo stato di emergenza è regolato dalla legge 225 del 1992, che ha istituito il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. All’articolo 5 vengono definite le caratteristiche della misura, che è consentita per «calamità naturali o connesse con l’attività dell’uomo, che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo».

Le misure nel lockdown

Basta ricordare le misure di lockdown adottate dal governo, immediatamente operative con un semplice Dpcm, senza dover passare attraverso l’esame del Parlamento. Potranno essere prorogate, tramite nuovi decreti, anche le misure sullo smart working della Pubblica amministrazione o quelle di affidamento di appalti con percorsi smart. La proroga dell’emergenza consente anche, in caso di una seconda ondata di Covid, di rendere agile l’apertura di posti letto in alberghi o caserme. Anche la Protezione civile potrà continuare ad acquistare mascherine e dispositivi di protezione senza dover affrontare le complesse procedure di gara, che frenerebbero gli acquisti più urgenti.

Acquisti più veloci anche per le mascherine per la scuola

Procedure rapide anche per gli acquisti necessari al nuovo incarico di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Arcuri da pochi giorni è stato chiamato anche a gestire il ritorno degli studenti nelle scuole. Solo per tornare in classe il commissario ha calcolato che ci vorranno dieci milioni di mascherine al giorno.

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