Da Ostia ad Ardea per vendere suo figlio al miglior offerente. E’ quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza dopo l’arresto di A.H., il 23enne rom residente nel complesso Le Salzare, accusato di offrire prestazioni sessuali con un bimbo di 3 anni in cambio di soldi.
Ostia, vende sesso col figlio in cambio di soldi: l’allarme di un passante
Non si sa quante altre volte l’orco abbia portato avanti quel commercio dell’orrore. Forse avrà venduto il figlio in altre circostanze. L’incubo per il piccolo però è finito domenica scorsa, quando l’aguzzino ha proposto il bimbo sottobraccio a un turista: “Vuoi fare sesso con lui?”. Il bagnante, sotto choc, ha immediatamente avvertito gli uomini della Guardia di Finanza che hanno rintracciato il 23enne e il bambino.
A quel punto l’orco, capendo quale rischio avrebbe corso, ha mollato il piccolo e tentato la fuga, alla fine è stato bloccato. Ora il piccolo è ancora in ospedale. Non parla, i medici stanno cercando di capire se è una conseguenza degli orrori subiti, perché nonostante la tenera età non emette un gemito né prova a farsi capire. Piange, spaventato e si ritrae se gli si avvicina una figura maschile, che sia un medico o un infermiere.
«Sicuramente ha vissuto brutti momenti» dice chi in queste ore ha cercato di sciogliere il bandolo della matassa. Per questo i medici di pediatria stanno con delicatezza eseguendo tutta una serie di accertamenti sul suo stato di salute. Dunque, l’uomo che ha tentato di vendere un bimbo in cambio di prestazioni sessuali era il padre. A confermarlo è stata la Guardia di finanza dopo un lungo lavoro di incrocio dei dati anagrafici forniti ieri dalla mamma del piccolo con quelli dei Comuni di Roma e Ardea, dove vivono la donna, il 23enne e il bambino.
Il padre ha numerosi precedenti per furto, truffa, stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale. La madre, con la nonna e una zia ieri mattina si è presentata alla compagnia pronto impiego dei baschi verdi: «È mio figlio, dove sta, voglio vederlo». Il padre orco si trova nel penitenziario di Regina Coeli in attesa dell’udienza di convalida. Quando è stato ammanettato si è limitato a dire l’età e l’etnia. Poi non ha più parlato. Arrestato con l’ipotesi di sfruttamento della prostituzione minorile e resistenza a pubblico ufficiale.