Da ieri, 27 luglio, sono iniziati i pagamenti degli stipendi ma questo mese porta con sé l’atteso bonus busta paga. Si tratta di una evoluzione del vecchio bonus Renzi da 80 euro che il governo aveva lanciato tra i provvedimenti fiscali in abbinata all’ultima legge di Bilancio. Questa è una delle misure anti-crisi post-Covid.
Aumento busta paga luglio
Per gli undici milioni di lavoratori che costituiscono la platea dell’ex bonus Renzi (reddito da 8.174 a 26.600 euro), il bonus sale da 80 a 100 euro. Stessa cifra recapitata al nuovo scaglione di redditi beneficiari, quelli fino a 28 mila euro.
Da 28mila a 40 mila euro di redditi, il bonus si trasforma in una detrazione fiscale decrescente fino ad azzerarsi: beneficio calante tra 480 e 80 euro per i redditi fino a 35 mila euro, tra 80 e zero per l’ultima fascia di stipendi. Il dl Rilancio ha chiarito che il bonus (sia Renzi, che il nuovo) è dovuto anche ai lavoratori che risultassero incapienti per il minor reddito di lavoro prodotto nel 2020, a causa del Covid. La manovra sul cuneo riguarda 16 milioni di lavoratori con un effetto da 7 miliardi e 458 milioni.
I lavoratori dipendenti non devono fare nulla, sono i datori – nel ruolo di sostituti d’imposta – a regolare le buste paga.