Coronavirus, allarme contagiati dopo le vacanze: le mete più a rischio infezione. L’elenco

E’ allarme contagi di rientro dalle mete turistiche. Ben otto 19enni romani sono rientrati positivi da Malta, un 35enne da Ibiza, un altro dalla Croazia. Stesso trend anche in Emilia e in Toscana. Sono circa 40 i giovani in tutta Italia che sono rientrati l’ultima settimana infetti dopo un viaggio in Europa.

Coronavirus, allarme contagi dopo le vacanze: le mete a rischio

Ma il numero è destinato a salire se si considera l’ultimo mese: circa 200. Ormai è un fiume che rischia di ingrossarsi, visto che il rientro dalle vacanze diventerà ancora più massiccio dopo Ferragosto. A far crescere l’allarme le condizioni in cui si muovono i giovani: spesso in gruppo, senza mascherina, pronti a facili assembramenti in spiaggia o nei locali. Bevono alcolici dallo stesso bicchiere. Se uno si contagia, le giornate trascorse insieme favoriscono una rapida diffusione.

Le mete dove si contrae più facilmente il Covid-19, stando alle statistiche, sono le solite: per cento dei casi, chi torna positivo era stato in vacanza in Croazia; circa il 30 per cento in Grecia (Corfù, Mykonos); il resto in Spagna, Malta e altre destinazioni. La Croazia quest’anno è stata scelta soprattutto dai ragazzi del Nord-est, perché in macchina o in pullman il viaggio è breve e l’Isola di Pag da anni ormai è divenuta la nuova Ibiza (dove invece c’è stata una virata verso il lusso e comunque le grandi discoteche sono rimaste prudenzialmente chiuse).

Non solo gli italiani tornano contagiati dal coronavirus. Una decina di casi sono stati segnalati tra ragazzi tedeschi, austriaci e sloveni. Le autorità sanitarie locali hanno sostenuto la tesi che i giovani fossero arrivati già contagiati, ma vista la diffusione del fenomeno appare più probabile il contrario. Novalja e Zrce, a Pag, sono un punto di incontro europeo, dove si va per esagerare (stile springbreak americano), anche dalle vicine Slovacchia e Repubblica Ceca.

Ipotesi quarantena obbligatoria

“Tamponi per chi torna da viaggi in Paesi con alta circolazione del virus potrebbe essere una soluzione – ha dichiarato Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico -. Andrebbe organizzata dal punto di vista pratico. Ma la decisione spetta al Governo”. Anche l’esperto sta registrando i dati quotidiani di casi positivi in cui una parte consistente è rappresentata da giovani tornati dalle vacanze all’estero. “Il problema è rappresentato dai falsi negativi – ha aggiunto -. Il tampone rapido ha margini di errore e che un negativo potrebbe essere comunque positivo”.

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