Reddito di cittadinanza. Oltre 400mila percettori (45%) del reddito di cittadinanza rischiano di perderlo. Sono infatti tutti coloro che non si stanno impegnando nella ricerca di un lavoro. Il reddito di cittadinanza, com’è noto, è nato come forma di aiuti per la ricerca di una nuova occupazione ma, complice anche il lockdown dovuto all’emergenza coronavirus, le visite ai centri dell’impiego sono drasticamente calate.
Reddito di Cittadinanza: quanti rischiano di perderlo?
Secondo i dati comunicati da ANPAL, la percentuale di coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza (e si trovano nella condizione di poter lavorare) e si sono recati al Centro per l’Impiego per la firma del Patto per il Lavoro è molto bassa.
Ad esempio, al Nord su 171 mila persone solo 58 mila sono stati presi in carico dai Navigator. Appena il 30%, con il 70% che al momento continua a percepire il Reddito di Cittadinanza senza dover rispettare alcun obbligo lavorativo.
Nelle Regioni del Centro Italia, invece, il 40% ha firmato il Patto per il Lavoro; al Sud il 43,4% e nelle Isole il 51,4%.
Come riporta Money, circa la metà di coloro che al momento percepiscono il RdC non hanno firmato il Patto per il lavoro. Tra questi troviamo coloro che sono stati convocati e non si sono presentati all’appuntamento – i quali sono stati segnalati dal CPI di riferimento per poi essere sanzionati dall’INPS con la decurtazione di una mensilità – ma anche chi è presente in elenco e verrà convocato nelle prossime settimane. Non bisogna dimenticare, infatti, che nei mesi del lockdown le convocazioni sono state sospese insieme alla condizionalità.
Stretta Reddito di Cittadinanza: la metà dei percettori rischia di perderlo
Sembra però che il Governo abbia preteso un rafforzamento dei controlli. Ad esempio, ad ANPAL viene chiesto di velocizzare le convocazioni, segnalando tutti coloro che non si presentano agli appuntamenti (ricordiamo che alla terza assenza scatta la decadenza del RdC).
La metà dei percettori del RdC – ossia coloro che non hanno ancora firmato il Patto per il Lavoro – quindi rischia di perdere la misura: a tal proposito vi consigliamo di accertarvi che siete nell’elenco del CPI e che verrete convocati a breve, così da mettervi in regola il prima possibile.
E se non avete ancora rilasciato la DID vi consigliamo di farlo il prima possibile: non è escluso, infatti, che anche l’INPS possa intensificare i controlli così da scovare tutti i furbetti della misura.