L’aumento dei casi di Coronavirus negli ultimi giorni è sempre più evidente. E per Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, il nostro Paese in questo modo rischia. Continuando di questo andazzo, spiega in un’intervista al Messaggero, si potrebbero toccare presto i 4mila casi al giorno. Il problema, per Guerra, non è tanto la gravità dei nuovi positivi – per ora, come abbiamo visto, i ricoveri in più sono pochi e i malati in terapia intensiva sostanzialmente stabili – ma il fatto che il virus continui a circolare con grande velocità. Si legge sul Messaggero:
“Non sono preoccupato per la gravità clinica che deriverà da questi nuovi positivi che in questo momento non incidono in modo significativo sui ricoveri, ma osservo che sono ancora le persone a far circolare il virus, aumentando la probabilità di contagio sui soggetti più fragili. Tenete conto di una cosa: ci vuole tempo per arrivare a mille, ma poi si sale a duemila al giorno e infine a quattromila si fa in fretta, così funziona l’epidemia, l’abbiamo vista a marzo”.
Ma perché ci troviamo di fronte a questa nuova impennata? Per Guerra la risposta è semplice: poche sanzioni hanno portato alcune persone a rilassarsi. E bastano pochi disattenti (o negazionisti) a far ripartire la malattia:
“Manca l’aspetto sanzionatorio, quello che invece, ad esempio in Campania, ha applicato il presidente De Luca. Consigliare comportamenti confidando nella buona volontà di tutti è utile. Ma poi per poche persone irresponsabili, per poche persone che non ci credono, per pochi negazionisti che non sono sanzionati e costretti al rispetto delle regole, perdiamo una situazione ottimale che abbiamo ereditato dal lockdown dopo tanti sacrifici da parte del Italiani”.
La catena del contagio può, però, essere interrotta. O, almeno, si possono fare azioni di prevenzione:
L’interruzione del possibile monte epidemico può essere ottenuta con una combinazione di tracciamento del contatto intensificato e isolamento dei microcluster identificati attraverso un aumento mirato dei tamponi”.