Traumi multipli con lesioni al torace, al collo, all’addome, con conseguente grave shock traumatico e arresto cardiaco. È morto cosi Willy Monteiro Duarte, il 21enne italo-capoverdiano ucciso a calci e pugni, massacrato in una notte di follia, tra sabato e domenica, a Colleferro, cittadina dei Castelli Romani a una sessantina di chilometri da Roma. A confermare che si è trattato di un brutale pestaggio sono le prime risultanze dell’autopsia sul corpo martoriato del ragazzo, eseguita ieri pomeriggio – presenti i consulenti di parte – dal professor Saverio Potenza nell’Istituto di medicina legale dell’Università di Roma Tor Vergata.
I risultati dell’autopsia
Quasi quattro ore di analisi i cui esiti sembrano a prima vista coerenti con quanto riferito dai numerosi testimoni che hanno assistito alla rissa per futili motivi esplosa all’alba di domenica scorsa nelle vicinanze del pub “Due di picche”. Willy è stato «picchiato a calci e pugni mentre era steso a terra», ha raccontato chi ha visto, con almeno due degli aggressori che «gli passavano più volte sopra coi piedi mentre lui già non riusciva più a rialzarsi».
La dinamica dell’aggressione emerge con chiarezza dall’ordinanza con cui il gip di Velletri ha convalidato ieri mattina l’arresto per concorso in omicidio preterintenzionale per Gabriele e Marco Bianchi – i due fratelli appassionati di arti marziali e con precedenti denunce per risse, mai arrivate a processo – Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.
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