Si chiama lattoferrina ed è una proteina che proteggerebbe dall’infezione di Covid-19. A rivelarlo una scoperta italiana realizzata dall’Università Tor Vergata di Roma.
Lattoferrina, la proteina che blocca il Covid
Lo studio, condotto dal direttore dell’Unità Malattie Infettive, Massimo Andreoni, è stato condotto su un campione di 50 persone, in collaborazione con l’Università Sapienza e l’Università di Padova. “La proteina lattoferrina sta dimostrando di avere un’efficacia contro il Covid-19, riducendo i tempi di eliminazione del virus nei soggetti con pochi sintomi o paucisintomatici. I risultati in vitro evidenziano che il farmaco è stato in grado di bloccare l’attacco del SarsCov2 alle cellule mentre sull’uomo ha ridotto i tempi di eliminazione del virus nei soggetti infetti paucisontomatici.
La lattoferrina è presente nei neonati e nei bambini. Questa sarebbe una delle ragioni per cui nei più piccoli il coronavirus attecchisce di meno, mentre gli adulti sono più esposti al rischio di contagio. Questa proteina ha infatti una capacità di stimolo del sistema immunitario e riuscirebbe a bloccare l’accesso del Covid alle cellule. “Abbiamo visto che somministrando la lattoferrina si protegge proprio l’immunità delle persone e gli infetti da Covid riescono a liberarsi del virus molto prima rispetto a dei soggetti che sono infettati ma non prendono questo prodotto. Un’azione che sembra molto promettente”, ha spiegato il ricercatore.
Video del TgR Lazio
In un servizio girato dal TgR Lazio pochi giorni fa, la redazione Rai ha intervistato anche Elena Campione, la ricercatrice dalla quale sarebbe nata l’intuizione della lattoferrina. “Durante le fasi cruciali della pandemia – ha dichiarato Campione in un video oggi disponibile sui social – mi resi conto che si ammalavano soprattutto gli anziani. Poco i bambini. Il segreto è nell’immunità naturale e anti-corpale dei più piccoli. La lattoferrina viene ereditata già in fase di allattamento e viene studiata per le sue proprietà antivirali”.
La proteina blocca le fase precoci dell’infezione da Covid. La si può procurare facilmente ed è somministratile sotto forma di integratore alimentare. “Vanno però evitati i prodotti in cui è addizionata con altre sostanze”, specifica Piera Valenti, professoressa di Microbiologia all’Università La Sapienza. “A detta dei colleghi dell’Università del Michigan – aggiunge la Valenti – è attiva anche quando la cellula è già infetta”.