Coronavirus. Situazione critica, nuovo Dpcm tra 7 giorni: “È l’unico modo per evitare il lockdown”

Coronavirus. Fa paura il numero dei contagi dopo il bollettino di ieri reso noto dall’unità di crisi. Oltre 3000 contagi in tutta Italia. Il governo annuncia nuove restrizioni entro settimana prossima al fine di evitare un ulteriore lockdown.

La prima stretta è arrivata con il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri del 7 ottobre: mascherine obbligatorie all’aperto e al chiuso in tutti i luoghi esclusa la propria abitazione. Una norma provvisoria, che dovrebbe comunque essere rinnovata tra una settimana. Probabilmente insieme a una nuova stretta, che dovrebbe essere contenuta nel dpcm che il governo si appresta a varare entro il 15 ottobre.

Regole sulla mascherina

Per il momento si dispone l’obbligo di mascherina all’aperto se si è vicini a persone non conviventi. La mascherina deve essere indossata in tutti i luoghi chiusi, tranne le abitazioni private. All’aperto è possibile non indossarla solamente se si è in solitudine o comunque con solamente persone conviventi nelle vicinanze.

In ogni caso bisognerà sempre portare con sé la mascherina. Il governo ha deciso anche di prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021 e di non permettere alle Regioni di varare misure meno restrittive rispetto a quelle nazionali.

Entro il 15 ottobre nuovo dpcm e nuove restrizioni

Il 15 ottobre dovrebbe arrivare un nuovo dpcm e una conseguente stretta. Nuove misure restrittive che sembrano sempre più necessarie per il governo, soprattutto dopo l’aumento dei casi registrato ieri, con quasi 3.700 nuovi contagi in sole 24 ore.

L’obiettivo, come spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza, è quello di evitare un “lockdown nazionale”. A tale scopo il governo continua il confronto con le Regioni, prima di varare il dpcm. Una delle ipotesi in campo è quella di chiudere i locali: bar e ristoranti potrebbero chiudere alle 22 o, più probabilmente, alle 23 per fermare la movida.

Allo stesso tempo il dpcm potrebbe contenere una limitazione sugli assembramenti, compresi quelli nelle case private. Si potrebbe disporre, inoltre, la riduzione dei partecipanti a eventi e feste: attualmente il limite è di 200 persone al chiuso e mille all’aperto, ma potrebbe essere abbassato.

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