I carabinieri della stazione di Casavatore, alle prime luci dell’alba, hanno rintracciato ed arrestato Vincenzo Garzia, 47 enne di Arzano, già noto alle forze dell’ordine, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del tribunale Napoli Nord di Aversa, su richiesta della locale procura.
Arzano, arrestato il compagno di Luzia Caiazza
L’autorità giudiziaria, concordando con le risultanze investigative del comando arma di Casavatore, ha ritenuto il Garzia gravemente indiziato del reato di omicidio preterintenzionale, lesioni aggravate e circostanze aggravanti ergastolo, commesso nel mese di maggio 2020, in danno della sua compagna e convivente Lucia Caiazza, 52 enne di Casavatore.
Le indagini coordinate dalla procura della repubblica presso il tribunale Napoli Nord di aversa e realizzate dal comando stazione carabinieri di Casavatore, attraverso numerose attività tecniche e di intercettazioni ambientali e telefoniche, escussione di cospicuo numero di persone informate sui fatti, indagini telematiche, hanno permesso di riscontrare un esaustivo quadro indiziario nei confronti di Vincenzo Garzia, che in più occasioni avrebbe percosso la compagna Caiazza Lucia procurandole lesioni gravissime.
Durante l’ennesima aggressione, la donna fu ricoverata presso l’ospedale San Giovanni Di Dio di Frattamaggiore il 12 maggio in preda a forti dolori addominali, probabilmente compatibili con calci e pugni. Due giorni dopo sopraggiunse il decesso. L’uomo accusato dell’omicidio è adesso nel carcere di Poggioreale.
Garzia negò le violenze
Tuttavia il 47enne negò a Chi l’Ha Visto ogni violenza, Da me ha avuto solo baci e carezze” disse. “E poi, perché avrei dovuto picchiarla? Era una persona buona, gentile. Perché avrei dovuto picchiare una persona che in casa lavava, stirava, puliva, che mi amava”. “Con la mia ex moglie?” ha risposto alla domanda dell’inviato Giuseppe Pizzo. “Beh, tutta un’altra storia. L’ho picchiata perché mi ha messo le corna, ma Lucia era la persona più buona che abbia mai conosciuto”.”Sono un bravo ragazzo – ha detto ancora – ho sempre lavorato, non ho mai fatto male a nessuno. Di quello che dicono gli altri non mi importa. Ho la coscienza a posto, ho conosciuto una bella persona”. E poi sulle lesioni che hanno ucciso Lucia: “Da quando ha avuto l’incidente non si è capito più niente, aveva le gambe coperte di lividi”.