La giornata di Giuseppe Conte non finisce nel migliore dei modi. Ieri, 16 ottobre, i contagi da coronavirus hanno raggiunto il picco della seconda ondata superando quota 10 mila. Così Dario Franceschini ha chiesto un vertice d’emergenza con il premier. Un summit, questo, convocato in piena notte a Palazzo Chigi, dove i capi delegazione dei partiti hanno discusso con il premier le nuove misure per contrastare l’emergenza.
E così spunta l’ipotesi del lockdown parziale nei weekend. Tra le strette al vaglio del premier per il nuovo Dpcm restringere ancora gli orari di bar, locali e ristoranti e la vendita di alcolici dopo una certa ora, per contrastare la movida, o rafforzare lo smart working per alleggerire il trasporto pubblico locale, ad altissimo rischio di contagio.
Ipotesi coprifuoco nel DPCM di urgenza
Nel nuovo DPCM che il Governo dovrebbe approvare con urgenza, c’è anche l’ipotesi del coprifuoco. Dopo le restrizioni già introdotte con l’ultimo DPCM riguardo a locali e ristoranti, l’Italia potrebbe prendere come esempio gli altri Paesi d’Europa prevedendo un coprifuoco alle 22:00, con una serrata che riguarderebbe tutte le attività non essenziali per un periodo di due settimane, così da poter valutare con calma gli effetti delle nuove restrizioni.
Ma attenzione, perché si torna a parlare – come anticipato da Il Sole 24 Ore – di chiusura anche per palestre, parrucchieri, barbieri, centri estetici, cinema e teatri. E nonostante il parere contrario della Azzolina, potrebbe esserci un ritorno – seppur parziale – della didattica a distanza nelle scuole superiori, con gli studenti che si alterneranno tra casa e scuola durante la settimana.
Al momento si tratta solamente di indiscrezioni, ma una cosa sembra essere certa: un nuovo DPCM ci sarà, visto che il Governo vuole assolutamente evitare lo scenario di un secondo lockdown, ad esempio nel periodo di Natale.