Il premier Giuseppe Conte si sbilancia e annuncia l’arrivo del nuovo vaccino a dicembre, persino prima dell’inverno. Il Presidente del Consiglio lo ha dichiarato A Bruno Vespa per il libro “Perché l’Italia amò Mussolini”, in uscità il 29 ottobre.
Giuseppe Conte annuncia: “prime dosi del vaccino a inizio dicembre”
“Se le ultime fasi di preparazione (il cosiddetto ‘rolling value’) del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca saranno completate nelle prossime settimane – spiega il capo del Governo -, le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre”.
Eppure la politica è in disaccordo con la scienza. Proprio ieri il presidente del Consiglio Superiore della Sanità, Franco Locatelli, ha spiegato che il vaccino, se tutto va bene, arriverà in primavera. “Realisticamente credo che potremmo far partire le vaccinazioni per le persone fragili, le forze dell’ordine, gli operatori sanitari nei primi mesi della prossima primavera. È un risultato formidabile, se pensiamo che di solito un vaccino viene sviluppato e reso disponibile dopo cinque-dieci anni di lavoro”, ha dichiarato Locatelli.
E c’è chi, dalla Gran Bretagna, ha smentito l’eventualità di un’efficacia risolutiva del vaccino. “È “improbabile” che la vaccinazione contro il Covid fermi completamente le infezioni e la malattia potrebbe non scomparire mai del tutto, dichiara Patrick Vallance, il capo consigliere scientifico del governo britannico. Il medico e scienziato ha sottolineato come il vaiolo sia stata l’unica malattia “mai completamente debellata” e che, in futuro, curare questo virus potrebbe diventare più simile a un evento da trattare «come l’influenza stagionale”. Insomma, la strada è ancora lunga.