Covid, si avvicina il Natale: cenoni in famiglia sì o no? Cosa si profila per la festività più attesa

Con la seconda onda del Coronavirus ancora in corso c’è poco da fare: il Natale 2020 sarà diverso rispetto agli altri anni, probabilmente con misure ancora più restrittive per contenere la diffusione del virus, anche se la speranza è che la curva dei contagi si abbassi dopo l’istituzione delle tre zone in Italia.

Intanto, sono in molti a chiedersi se sarà almeno possibile organizzare cenoni in famiglia. A cercare di dare una risposta è l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, intervenuto durante la trasmissione Un giorno da pecora su RadioUno.

Natale: cenoni in famiglia sì o no?

Lopalco, che è anche epidemiologo, ha spiegato come potremo trascorrere le feste natalizie. Il 3 dicembre segna la data in cui scadrà il nuovo Dpcm che ha diviso in tre zone l’Italia, “nella speranza che a metà dicembre i contagi siano in fase di discesa”, ha detto Lopalco. “A Natale la tavola dovrà accogliere al massimo sei, sette persone”. E non di più.

Sull’orario del coprifuoco, ora fissato per le ore 22, l’epidemiologo pensa che sia meglio anticiparlo di un’ora. “Perché il messaggio deve essere: dopo il lavoro tutti a casa. Non è un dato che può basarsi su dati scientifici, piuttosto bisognerebbe interpellare i sociologi. Ma ripeto: in questo periodo è giusto stare a casa, quindi dopo il lavoro non si deve più uscire”.

Lopalco ha spiegato che “un’ondata pandemica può avere una durata tra le sette e le otto settimane, quindi dobbiamo aspettare”.

Il premier Conte su Natale

Nel corso della presentazione dell’ultimo Dpcm, il premier Conte ha accennato al Natale: “Mi chiedono se sono ottimista. Non sto pensando a veglioni, cene natalizie, cenoni, balli. Ma se arriviamo al Natalecon un certo margine di serenità anche la fiducia nei consumi può trarne beneficio”.

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