E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto Ristori bis che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare le conseguenze dell’epidemia da COVID-19. I ristori valgono, secondo i calcoli della Ragioneria generale dello Stato, 2,56 miliardi di euro.
Dl ristori bis, cosa prevede
Allegati al testo del provvedimento ci sono finalmente gli elenchi con i codici Ateco che indicano le attività che otterranno i rimborsi. Nel complesso si tratta di 130 tipologie di attività commerciali.
Il dl ristori bis si divide in due liste. Una vale per tutto il territorio nazionale e integra quella già pubblicata con il primo decreto ristori. E una seconda che invece elenca le attività che sono nelle zone rosse e in quelle arancioni che avranno diritto agli indennizzi doppi.
Nella prima lista, quella delle attività colpite dalle restrizioni già dal Dpcm del 26 ottobre, sono state aggiunte una ventina di voci, dagli autobus turistici ai taxi, alle scuole di danza, dai musei ai negozi di bomboniere ai produttori di fuochi d’artificio alle lavanderie industriali, fino agli zoo e le guide alpine. Questi insieme ai settori già individuati (per un totale di 73 codici Ateco) riceveranno in automatico un indennizzo tra il 100% e il 200% di quanto già ricevuto in estate (tranne le discoteche che avranno diritto al 400%), fino a un limite massimo di 150 mila euro.
Nella prima lista sono inclusi anche i bar che avranno nelle zone gialle il 150%, e nelle zone arancioni-rosse il 200%. Lo stesso vale per gli alberghi. Chi avesse già ricevuto il bonifico dell’Agenzia delle Entrate con il 150% avrà quindi un secondo versamento con il restante 50%.
Raddoppiano le cifre per quelle attività che hanno chiuso nelle zone rosse. Il secondo allegato al decreto bis include altre 57 categorie che comprendono tutte le tipologie di merci vendute nei negozi che dovranno abbassare la serranda (dai vestiti, ai mobili, fino alle armi e i sexy shop) e dagli ambulanti, ma anche le agenzie matrimoniali e l’estetista.
Tasse
Versamenti di Iva e ritenute in scadenza a metà novembre saranno sospesi anche per alberghi, agenzie di viaggio e tour operator delle zone rosse, anche se queste attività non vengono esplicitamente chiuse dal Dpcm.
Cosa succede, invece, alle attività di una zona gialla se questa diventa arancione o rossa? Viene creato un fondo di 340 milioni nel 2020 e 70 milioni nel 2021 per aiutare ulteriori attività se ci saranno nuove zone arancioni o rosse.