Zone rosse, si pensa a Giugliano e Castellammare: tutti i comuni a rischio

Sono i numeri a spaventare il governatore Vincenzo De Luca. 1911 i contagiati a Giugliano. 1035 a Castellammare di Stabia. Numeri che hanno fatto scattare l’allarme dell’Unità di Crisi e che hanno spinto il Presidente della Regione a valutare l’istituzione di una zona rossa per arginare la diffusione del virus.

Campania, in arrivo zone rosse: Giugliano e Castellammare sorvegliate speciali

De Luca nella serata di ieri ha annunciato i contenuti della sua prossima ordinanza. Tre i punti che saranno affrontati dalla Regione: limitazione alla mobilità a Napoli, sul lungomare e nel centro storico; istituzione di zone rosse; chiusura delle attività commerciali non essenziali nel weekend.

Zone rosse “dove si registra un livello alto di contagi – ha scritto ieri De Luca nel suo comunicato – e dove è indispensabile una drastica riduzione della mobilità, in coordinamento con le Prefetture competenti e con i Comuni per garantire l’indispensabile impiego delle Forze dell’Ordine per il controllo sui territori”. E poi ha aggiunto: “Si stanno anche definendo misure di limitazione, per attività commerciali non essenziali, nei fine settimana. Tali decisioni saranno assunte sulla base della valutazione tecnica dell’Unità di crisi regionale e degli epidemiologi che ne fanno parte.

Zone rosse a Giugliano, Castellammare. Tutti i comuni a rischio

Appare scontata l’istituzione di un lockdown localizzato a Giugliano e Castellammare di Stabia. Sono le città finite sotto la lente di ingrandimento dell’Unità di Crisi per l’Rt – l’indice di trasmissione del contagio – superiore a 1,5. In quelle zone il virus circola più che altrove e ha già contagiato più dell’1% della popolazione. A Giugliano si contano più di 1900 attuali positivi, mentre a Castellammare 1035. Sorvegliate speciali anche la città di Pozzuoli, dove sono 1063 gli attuali positivi, e la città di Marano, dove i contagiati hanno superato le 700 unità. Ma anche Melito, Afragola (940 contagiati), Frattamaggiore, Sant’Anastasia, Portici, Ercolano. Iin generale è l’area metropolitana di Napoli in sofferenza, sia sul fronte dei ricoveri ospedalieri che su quello del tracciamento.

Numeri e dati che hanno convinto De Luca, di concerto con il Governo, a rompere gli indugi e ad applicare misure restrittive ormai inevitabili. C’è da decidere “solo” se si vorrà interessare l’intero territorio oppure lavorare sulle province risparmiando quelle meno colpite, come suggerisce il consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi. A preoccupare, proprio come per il governo, è la tenuta del sistema sanitario. Punto su cui si è peraltro consumata l’ennesima polemica con il governatore Vincenzo De Luca che ieri sera, nel corso della riunione con cui Boccia ha messo i governatori attorno ad un tavolo per presentare le nuove risposte studiate (Covid Hotel e ospedali da campo), ha protestato contro le misure promosse dall’Esecutivo.

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