Sono state 91 le donne vittime di omicidio e il 2020 non è ancora terminato. Nella giornata contro la violenza sulle donne si fanno i conti con una difficile e dolorosa realtà: i femminicidi. La pandemia, la convivenza forzata e il lockdown hanno peggiorato la situazione.
Violenza sulle donne, 91 vittime di femminicidio nel 2020: aumento di casi durante la pandemia
Secondo uno studio reso noto in queste ore da gennaio al 31 maggio i soprusi in famiglia sono saliti dell’11%. Il numero dei procedimenti iscritti per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi è passato da 36.539 a 40.726.
Secondo l’Istat c’è stato invece un record di chiamate al 1522. Da metà marzo a metà aprile ci sono state 5031 telefonate,+ 73%. In particolare per i reati più odiosi questi sono i dati. Per deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso ci sono 82 inchieste aperte, di cui: 35 richieste di rinvio a giudizio, 6 richieste di archiviazione.
Cinque le sentenze emesse, di cui: 2 condanne con rito abbreviato 1 condanna in Tribunale, 2 assoluzioni, 2 processi conclusi in Tribunale, 1 ancora in corso. Per il Revenge porn, ovvero l’invio per vendetta di materiale intimo on line, ci sono 1.083 inchieste aperte, di cui: 121 richieste di rinvio a giudizio, 226 richieste di archiviazione. 8 sentenze emesse, di cui: 2 condanne con rito abbreviato 3 patteggiamenti, 1 condanna in Tribunale, 2 proscioglimenti. Tre i processi conclusi in Tribunale, 13 ancora in corso. Per i quattro nuovi reati introdotti dal Codice Rosso, ovvero la violazione del provvedimento di allontanamento e il divieto di avvicinamento, costrizione o induzione al matrimonio, la deformazione dell’aspetto fisico e il revenge porn, sono quindi state aperte 3.932 indagini. 90 i processi conclusi, 80 le condanne.