Il gruppo industriale più potente d’Italia (Exor-Fca-Agnelli), una ministra della Repubblica (Paola De Micheli) chiamata a rispondere di una presunta ‘scorciatoia’ istituzionale chiesta da un suo vecchio amico (Fabio Paratici, super manager della Juventus), vertici e docenti dell’Università per stranieri di Perugia. Al centro, c’è il calciatore sudamericano Luis Suarez, ex Barcellona che in estate è sembrato molto vicino al passaggio nella formazione bianconera prima di finire all’Atletico Madrid.
UN’ALTRA INCHIESTA SCOTTANTE
È un caso complesso e spinoso quello sulla scrivania di Raffaele Cantone, oggi a capo della procura perugina. Lui però, partito da Giugliano in provincia di Napoli, ci è abituato. L’ha dimostrato quando ha combattuto i camorristi da pm della Dda e quando ha guidato l’Anticorruzione. Un uomo di Legge e di Stato, un orgoglio nazionale tanto da partecipare all’ultima cena con la delegazione italiana dell’ex presidente statunitense Barack Obama alla Casa Bianca.
Ora Cantone, dopo aver affrontato subito il dossier scottante riguardante l’ex magistrato romano Luca Palamara e le nomine del Csm, si ritrova a gestire il caso dell’esame del calciatore uruguaiano per la cittadinanza italiana, ottenendo così lo status di comunitario. Un escamotage che avrebbe facilitato il tesseramento in Serie A. La famiglia della moglie è originaria del Friuli. Quindi bastava una discreta conoscenza della lingua italiana per ottenere il doppio passaporto.
L’ESAME D’ITALIANO FINITO SOTTO ACCUSA
Il test però, secondo gli inquirenti, sarebbe stato truccato e pilotato. Mandanti e motivi precisi restano da individuare con precisione. Secondo l’ipotesi accusatoria, il test del 17 settembre sarebbe stato impostato con domande elementari o addirittura con risposte ‘passate’ prima a Suarez. “Passerà perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glielo puoi far saltare perché non ha il B1″, dice una professoressa intercettata che avrebbe aggiunto “ci fa vincere la Champions”. L’idoneità sarebbe stata raggiunta anche se Suarez “coniuga i verbi all’infinito”.
Cantone ha subito deciso di ‘blindare’ l’inchiesta, tenendola al riparo dalla forte esposizione mediatica e portando avanti uno scrupoloso lavoro d’indagine con intercettazioni, interrogatori e approfondimento dei passaggi chiave. Un lavoro investigativo minuzioso svolto per scelta lontano dai riflettori, per evitare speculazioni e possibili fughe di notizie e lasciare lavorare in pace gli inquirenti sotto la sua supervisione.
La scorsa settimana sono scattate le prime misure cautelari ed i primi avvisi di garanzia. Per tutti i coinvolti vale ovviamente la presunzione d’innocenza. Ci sono ancora diversi passaggi da chiarire e solo la giustizia stabilirà eventuali condotte irregolari. L’indagine potrebbe allargarsi con altre ipotesi di reato. Senza entrare ulteriormente nei diversi passaggi dell’ordinanza, quello che emerge al momento sarebbe però l’ennesimo fatto emblematico del malcostume italico. Il resto lo stabiliranno ovviamente i giudici che seguiranno il possibile dibattimento.
GLI ATTACCHI A CANTONE
Su Cantone però è già partito il chiacchiericcio, alimentato dai soliti salotti televisivi ed altri media vicini ai gruppi di potere del Nord. Emergono dettagli imbarazzanti su personaggi di spicco dello sport e delle pubblica amministrazione e si prova a screditare il suo lavoro. C’è chi fa (nemmeno tanto velatamente) riferimento alla napoletanità del procuratore capo oppure chi blatera di velleità politiche del magistrato.
Cantone nel corso degli anni si è però sempre tenuto alla larga da coinvolgimenti in politica. Ha dimostrato di saper rifiutare proposte importanti mentre era tirato per la giacchetta da più parti. Anche quando qualcuno diceva di volerlo presidente del consiglio, lui ha sempre dimostrato di avere una sola passione: quella per il diritto. Non è mai entrato in inutili beghe nemmeno quando pure alcuni suoi colleghi lo accusavano addirittura di “scrivere libri per protagonismo”.
La sua indipendenza e la sua imparzialità sono fuori discussione. Ma c’è chi proprio non ce la fa a pensare che un uomo venuto dalla provincia di Napoli possa provare a scardinare odiosi meccanismi di potere e favoritismi.
Vada avanti senza ascoltare questi inutili commentatori, dottor Cantone, e dimostri ancora una volta che la legge viene prima di ogni cosa ed è uguale per tutti. Il prestigio della magistratura trova la sua massima espressione in figure come lei ed i cittadini onesti di questo Paese sono sicuri che riuscirà a chiarire anche questa vicenda senza farsi influenzare da nessuno.