C’è bisogno di una mamma giornalista per denunciare il bullismo, in diretta tv contro il body shaming

Al telegiornale hanno raccontato la storia di una bambina statunitense che non voleva più andare a scuola perché costretta ad indossare gli occhiali da vista e in questo modo sarebbe stata derisa dai compagni. Così, la madre, una giornalista della Abc di Chicago, decide di andare in onda con evidenti lenti agli occhi sebbene non ne avesse bisogno.  Dopo qualche giorno l’ancoro-woman, ha confessato in diretta, di aver deciso di indossare gli occhiali per dimostrare alla figlia che non deve temere del giudizio altrui. Tantissimi i telespettatori che si sono riconosciuti in quel messaggio.

Un importante monito contro il bullismo, contro quel fenomeno che sempre più spesso rischia di diventare pericoloso facendo sentire il malcapitato (o la malcapitata) tristemente inadeguato. Il web ha sdoganato gli insulti mirati all’aspetto fisico, che dai banchi di scuola si spostano sui commenti ai post e sulle bacheche di social network.

“Amo il mio corpo. La musica è fondamentale per la sopravvivenza”, questa la stoccata della neo vincitrice di X-Factor Italia Casadilegno, che mette tutti a tacere sul Body Shaming. La giovane artista che ha trionfato nel talent di Sky, confida che è stato un periodo particolare, sotto ai riflettori dello show così come di sgradevoli insulti per i suoi chili di troppo. Lei, però, si dichiara una ragazza “Body Positive”, ma non tutti hanno la forza e il coraggio di reagire o farsi scivolare di dosso le critiche.

Sono anni che i mass media lanciano messaggi positivi cercando di combattere il fenomeno. La moda, pure, dal canto suo, si è  scagliata contro le modelle in passerella troppo magre proponendo il canone di bellezza “curvy”, anche se il mondo non è ancora pronto a riconoscerlo davvero sensuale se non a parole.

 L’algoritmo di Instagram, addirittura, sembrerebbe preferire foto con soggetti di bell’aspetto: uomini o donne caucasiche e cisgender (persona, cioè, che si riconosce nel sesso con cui e nato. L’opposto, quindi di transgender).

Purtroppo, nonostante la voce grossa e popolare di molte vittime forti e sporadici episodi il fenomeno di discriminazione per l’aspetto fisico ancora non è scomparso dalla cultura moderna e la strada verso la “body positivity” è ancora molto lunga. E’ davvero una questione di equilibrio e leggerezza estetica? Oppure è ancora un vecchio retaggio culturale? 

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