Morte del ginecologo Ansaldi: spunta una nuova pista

E’ ancora irrisolto il caso dell’omicidio del ginecologo Ansaldi. Sono ancora diversi i punti interrogativi legati alla sua morte. Ciò che è emerso è che non sarebbero state trovate impronte sul coltello da cucina con lama da 20 centimetri che era accanto al corpo senza vita del medico.

La vittima è stata trovata con una grossa ferita alla gola in una stradina a pochi passi della stazione centrale di Milano. Nessuna traccia invece del telefonino e del portafogli, ma aveva documenti e soldi nelle tasche. La prima ipotesi è stata quella della rapina finita male ma l’efferatezza del gesto e la presenza dell’orologio (un Rolex) hanno fatto accantonare al momento tale ipotesi. Gli inquirenti non tralasciano alcuna possibilità, neppure quella di un gesto estremo, dunque un suicidio.

Omicidio Ansaldi

I primi a essere ascoltati dagli investigatori sono stati i famigliari del medico napoletano. Si sta ancora cercando di capire perchè la vittima si trovasse a Milano. Dall’analisi delle telecamere di sorveglianza è stato accertato che nelle tre ore di permanenza a Milano Ansaldi era sempre rimasto nei pressi della stazione.

I due testimoni che hanno poi allertato le forze dell’ordine hanno raccontato di averlo visto cadere a terra e di non aver notato nessuno fuggire, ma potrebbero essere arrivati in ritardo sulla scena del crimine. Ora si attende il risultato dell’autopsia che potrebbe chiarire meglio la dinamica della morte di Stefano Ansaldi.

 

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