I soldi accumulati per l’acquisto dello scooter per Gianni il rider sono stati momentaneamente “congelati” e sono tutt’ora oggetto d’indagine. La piattaforma “GoFundme” ha accesso i riflettori sulla colletta e sta facendo accertamenti.
Come riporta il giornale FanPage, la piattaforma di crowdfunding ha deciso di bloccare in fondi perchè sono venuti a mancare gli obbiettivi della raccolta.
Fondi bloccati da GoFundMe
Il primo è che lo scooter sottratto al rider è stato ritrovato alla Polizia a casa di uno dei minorenni accusati del fatto (in tutto sono 6 le persone sotto accusa) e restituito al proprietario.
Il secondo elemento è il comportamento dei promotori della colletta. Chi ha materialmente richiesto il contributo in favore «del ragazzo rapinato» dopo la diffusione del video choc sui social è Vincenzo Perrella, titolare di una agenzia di viaggi a Casalnuovo di Napoli.
Lo stesso Perrella, durante un’intervista accompagnato anche da un noto cantante neomelodico, aveva dichiarato di donare una parte della raccolta ad associazioni, proprio perchè Gianni aveva riavuto indietro il suo scooter e quindi non aveva più bisogno di quei soldi per ricomprarne uno nuovo.
Questo passaggio di denaro avrebbe fatto insospettire la piattaforma tanto da far bloccare tutto momentaneamente. Un crowdfunding è un finanziamento collettivo che sfrutta il potere della Rete e le micro-donazioni ma che si muove su obiettivi definiti.
I soldi non possono finire nella disponibilità del promotore della colletta, seppur per nobili fini (destinarli ad altre associazioni), non tuttavia specificati nella «causa» promossa su GofundMe. Dunque per ora gli undicimila euro tecnicamente non sono stati «bonificati» sul conto indicato, ma è possibile che le cifre torneranno a chi con generosità ha donato per aiutare l’uomo picchiato e derubato.