L’Arpac ha risposto al nostro articolo sulla qualità dell’aria a Giugliano. Ci spiega che nella terza città della Campania la centralina c’è. E’ nello Stir. Nella Zona Asi.
Non viene conteggiata con le altre ma in una sezione apposita “STIR” sul loro sito. Perciò è presente in città solo perché c’è l’impianto di smaltimento rifiuti. Serve a misurare se l’impianto inquina ed è prevista dalle norme. Non è per misurare la qualità dell’aria della città di Giugliano.
Leggendo i dati si scopre che lì, in aperta campagna (a ben 8km dal centro città e a 6km dalle zone più abitate della fascia costiera), sforiamo per ben 41 giorni i valori di Pm10. Le disposizioni in materia ambientale prevedono un massimo di 35 giorni l’anno. In alcuni giorni i dati superano del doppio i valori consentiti. Sarebbe opportuno anche capire cose si è pensato di fare in tal senso.
La notizia buona però che è disponibile, in accordo con l’amministrazione comunale di Giugliano, a spostarla in zone più centrali. Ricordiamo che la terza città della Campania, e una delle più estese, non ha centraline se non quella dello Stir mentre Napoli ha otto centraline e Salerno tre.
La replica dell’Arpac
“In merito agli articoli giornalistici apparsi di recente su alcuni organi di stampa, che hanno sollevato la questione dell’assenza di una stazione di monitoraggio della qualità dell’aria nel centro urbano di Giugliano in Campania, nell’ambito della rete di monitoraggio regionale gestita dall’Agenzia, si evidenzia quanto segue:
- nel territorio comunale di Giugliano è in realtà attiva la stazione di monitoraggio collocata presso l’impianto Stir, i cui dati vengono regolarmente pubblicati sul sito web arpacampania.it, nella specifica sezione “Qualità dell’aria” a cui si accede dalla home pagedel sito; si tratta di dati che, seppure non misurati nel centro cittadino, sono utili per valutare le condizioni più generali del territorio comunale e di quello metropolitano che insiste nell’area Nord della provincia di Napoli;
- la stazione collocata presso lo Stir rileva parametri che sono del tutto idonei al monitoraggio della qualità dell’aria nei contesti urbani, tra questi le concentrazioni medie giornaliere di particolato PM10: l’Agenzia è disponibile a valutare il trasferimento di una stazione di monitoraggio della rete “Stir” nel centro urbano del territorio comunale, studiando con l’amministrazione comunale le modalità percorribili per questo tipo di operazione;
- non è esatto, come riportato da alcuni degli articoli in questione, rappresentare l’idea che la cosiddetta “Terra dei fuochi” sarebbe non adeguatamente coperta dalla rete di monitoraggio: in realtà, nei comuni compresi in questo territorio, insistono più di venticinque stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria gestite da Arpac, tra cui intercorre una distanza massima di cinque chilometri;
la rete di monitoraggio regionale della qualità dell’aria in dotazione all’Agenzia è determinata secondo il progetto approvato dalla Regione Campania con deliberazione di Giunta regionale n.683 del 23 dicembre 2014 e conforme alle disposizioni del decreto legislativo 155 del 2010. Sono svolte inoltre campagne di misura con cinque laboratori mobili. Sebbene, in linea generale, per approfondire il quadro di conoscenze sulle componenti ambientali del territorio, tutelando in maniera sempre più puntuale la salute delle popolazioni esposte all’inquinamento atmosferico, può essere utile ampliare la consistenza della rete di monitoraggio, tuttavia potenziarla necessita ovviamente di un impegno anche sul fronte delle risorse tecnologiche, finanziarie e di personale disponibili, quindi Arpac ha promosso ulteriori progetti di potenziamento del monitoraggio e nel corso del 2021 è prevista l’installazione di nuovi strumenti per la misura oraria del PM10 nella Terra dei Fuochi.