Mario Draghi ha accettato l’incarico di formare un governo con riserva. L’ex presidente della Bce è arrivato intorno alle 11 e 55 al Quirinale ed è rimasto a colloquio con il capo dello Stato per un’ora.
Draghi accetta l’incarico di formare nuovo governo
Ieri sera il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva annunciato l’intenzione di “formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili”, lanciando poi un appello alle altre forze politiche: “Avverto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, perché conferiscano la fiducia ad un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica”.
Cosa ha detto Mario Draghi
Dopo il colloquio di stamattina, Mario Draghi ha annunciato la sua disponibilità a formare un nuovo governo istituzionale.
“Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare per la formazione del nuovo governo. E’ un momento difficile: il Presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria, con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sulle economia e sulla società. La consapevolezza dell’emergenza richiede risposte all’altezza della situazione ed è con questa speranza e con questo impegno che rispondo positivamente all’appello Presidente della Repubblica. Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte quotidiane ai cittadini, sono le sfide che ci confrontano. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’UE, abbiamo l’opportunità di fare molto con uno sguardo attento alle future generazioni. Con grande rispetto mi rivolgerò al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo delle forze sociali emerga unità. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni”, ha detto l’ex numero uno della Bce in diretta dal Quirinale.
Riunioni
Adesso i partiti dovranno decidere se appoggiarlo o meno in Parlamento. Per le forze politiche oggi sarà una giornata fitta di vertici e riunioni: prima il centrodestra, poi i 5 stelle e pure il Pd. Tra chi si è detto disponibile a collaborare c’è il Partito democratico. I 5 stelle hanno invece detto che “non lo voteranno”, anche se il Movimento appare diviso tra chi vuole considerare l’appello del capo dello Stato e chi invece si prepara all’opposizione. Disponibile Forza Italia e Italia Viva mentre Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno preso tempo pur lasciando intendere la possibilità di apertura.