Aumentano i casi nelle scuole in Campania dopo la riapertura degli istituti scolastici e l’Unità di Crisi valuta un piano per fronteggiare la curva dei contagi. L’aumento non è ancora esponenziale ma superiore alla media registrata nelle altre fasce di età e interessa sia i bambini da 0 a 9 anni sia la fascia adolescenziale dai 14 ai 19. In classe ormai sono rientrati tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Oggi ci sarà una riunione a palazzo Santa Lucia tra tecnici per fare il punto e capire che provvedimenti intraprendere. L’unità di crisi regionale sta raccogliendo dalle Asl tutti i dati epidemiologici disponibili. L’idea è di valutare le situazioni o per singole Asl o addirittura per singoli istituti e prendere poi decisioni in merito.
Scuole in Campania
Tra la variabili che incideranno sulle scelte c’è quella sulla pericolosità dei trasporti, il numero di esercizi commerciali nei pressi delle scuole come bar, pub, frequentati dagli alunni di un determinato istituto. L’altra opzione è intervenire sulla base dei distretti Asl ovvero per Comuni.
I pochi giorni di apertura delle scuole di ogni ordine e grado hanno già dato un aumento della curva del contagio. Sono tantissime in Campania le classi in quarantena per la presenza di positivi. L’idea è quella di intervenire prima che la situazione diventi fuori controllo.
La Campania, nell’ultima settimana, è al secondo posto in Italia dopo il Trentino Alto Adige per numero di contagi per 100 mila abitanti. I picchi si registrano come sempre nella provincia di Napoli a est e a nord del capoluogo. Dal momento della riapertura delle scuole l’incremento dei casi c’è nel mondo scolastico o ad esso strettamente collegato, soprattutto nella fascia di età tra 0-9 anni in correlazione agli adulti tra 55 e 65 anni.
Ora ci sono i primi casi anche tra gli adolescenti dopo la riapertura del 1 febbraio degli istituti superiori. E anche questa fascia d’età potrebbe essere vettore per la popolazione più anziana. La Campania è poi la prima regione in Italia come numero di attualmente positivi al Coronavirus (oltre 62mila) sebbene abbia meno posti di terapie intensiva occupati (la percentuale è lo 0,16% degli attualmente positivi contro una media nazionale dello 0,50%, il dato più basso dopo la Basilicata) con relativamente pochi malati, rispetto ai contagiati attivi, anche tra i ricoverati in ospedale.