In vista della scadenza dell’ultimo Dpcm, si parla della riapertura di palestre e piscine in Italia, ancora chiuse causa Covid.
Fino al prossimo 5 marzo è prevista la chiusura. E sulla riapertura le regole potrebbero essere: docce vietate, solo lezioni individuali in palestra e dieci metri quadri a disposizione per ogni persona in piscina. La linea da seguire è stata dettata dal ministero dello Sport che già a fine dicembre ha proposto le nuove regole per riprendere l’attività sportiva poi validate a metà gennaio dal Comitato tecnico scientifico.
Riapertura palestre e piscine
La decisione ora spetta al governo che verrà che dovrà decidere se riaprire o meno. Dunque prima della formazione del governo notizie certe non se ne avranno.
Esperti e tecnici del Comitato sono molto preoccupati per “il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati”, ritengono “particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”.
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Per questo si parla anche di riapertura differenziata in base alla classificazione della Regione. Dunque per chi è in zona rossa ad esempio, è consentito solo lo sport che è possibile praticare da soli e all’aperto. Niente palestre, insomma.
In zona arancione invece, potranno essere consentite le attività in palestre, piscine e tensostrutture sia individuali, anche acquatiche, che quelle sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto. Ancora niente calcetto o partita a basket con gli amici quindi.
Infine, in zona gialla, oltre alle attività consentite nelle altre due fasce di rischio, si potranno praticare gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base.
Per la riapertura delle palestre sarà necessario il mantenimento della distanza di almeno due metri e la pulizia delle aree di contatto di ciascun attrezzo con prodotti igienizzanti. “Ove possibile” aggiugne il Cts, “meglio usare tappetini propri. Non deve essere consentito l’uso delle docce. Ovviamente gli operatori dovranno indossare la mascherina, sanificare attrezzi e materiali dopo ogni uso, e occuparsi di rendere sempre disponibili gel disinfettanti in tutto il locale utilizzato per l’attività in questione.