Il contagio esplode a Napoli. La città è di nuovo al collasso dopo la seconda ondata di novembre. Solo nella giornata di ieri sono 397 i nuovi casi di Covid. Il dato più alto mai registrato dallo scorsoa autunno. Ma a preoccupare è di nuovo la tenuta del sistema ospedaliero.
Napoli, il virus dilaga con la terza ondata: pieni il cardarelli e il Cotugno
Secondo quanto riporta il Mattino, l’ospedale Cardarelli è tornato zeppo di malati covid nonostante l’aumento dei posti disponibili in degenza ordinaria (da 95 a 150). Anche l’ospedale Cotugno, il principale centro specializzato nella cura delle malattie infettive, è vicino al punto di saturazione. Il 118 è costretto a dirottare i malati verso altri Covid center della Regione e del capoluogo per evitare il sovraccarico dei presidi sanitari partenopei.
Già lo scorso 10 febbraio il dirigente della Giunta regionale Antonio Postiglione aveva lanciato l’allarme ai manager di Asl e ospedali segnalando «la grave sofferenza del Cardarelli per la saturazione dei posti letto di degenza Covid». La situazione è nota anche al governatore Vincenzo De Luca. Il Presidente della Regione ha chiesto a tutti i direttori generali di procedere all’attivazione del numero massimo dei posti letto Covid reclutabili senza chiudere ambulatori e ricoveri. L’invito è a collaborare con il Cardarelli.
Napoli zona rossa
E’ proprio la città di Napoli ad essere finita nei dossier del Governo Draghi. Il capoluogo campano, insieme ad altre città come Brescia, è infatti da “zona rossa” sia per il numero dei nuovi contagi che per i ricoveri ospedalieri. Ieri la cabina di regia di Governo e Cts ha lasciato la Campania in zona arancione. I dati però in peggioramento indicano che l’aggiornamento del prossimo venerdì potrebbe essere decisivo per una “retrocessione” nella fascia di rischio più alta. Altra ipotesi potrebbe essere l’istituzione di un lockdown o di una zona rossa circoscritta alla sola città di Napoli o a parte della sua provincia.