Risale al ’92 il primo arresto, nella mansarda di una palazzina del Parco Nuovo Mondo, in via Campopannone (doveva incontrarsi con Licciardi, che sarà arrestato dopo poche ore), e la reclusione al 41 bis. Nel 99 la prima evasione dall’ospedale di Giugliano, dove era ricoverato avendo subito un infarto nel carcere di massima sicurezza di Parma.
• Inserito tra i trenta più pericolosi ricercati dalla Direzione centrale della polizia criminale, dopo un anno di latitanza, il 14 aprile 2000, viene arrestato nel casolare di campagna di un incensurato, titolare di una trattoria, tra Qualiano e Giugliano, mentre è a tavola con altri 12 esponenti dell’Alleanza di Secondigliano (Ciccio ’e Carlantonio finge un attacco di cuore).
• Ricoverato di nuovo in clinica (a Pinerolo, Torino) il 17 ottobre 2002, evade. L’ultimo arresto il 29 agosto 2003, di ritorno dalle vacanze, a bordo di una multipla in compagnia della moglie e delle tre figlie (di 29, 18 e 17 anni), sull’autostrada A30, la Salerno-Caserta. All’alt della polizia, nei pressi dell’uscita di Nola, Mallardo ha prima finto di obbedire, poi tentato la fuga, fermata dai militari che esplodendo alcuni colpi di pistola sono riusciti a colpire una gomma. A quel punto ha simulato un malore al cuore (non avere obbedito all’alt gli è costato una condanna per resistenza a pubblico ufficiale).
• Il 6 dicembre 2006 la Cassazione, su ricorso del Mallardo, dispone la sua scarcerazione per decorrenza dei termini di carcerazione cautelare. Non fa in tempo a uscire che la Direzione investigativa antimafia di Napoli gli notifica un decreto di fermo, con l’accusa del triplice omicidio di Antonio Maisto, Pietro Granata e Raffaele Smarrazzo, uccisi l’11 aprile del 1987 (in concorso col fratello Giuseppe – detenuto a Sulmona -, come mandanti, e alcuni esponenti dei casalesi, tra cui il capo Francesco e il fratello Walter, come organizzatori ed esecutori materiali). Secondo le dichiarazioni dei pentiti Carmine Schiavone, Pasquale Galasso, Giuseppe Pagano, Dario De Simone, Luigi Diana, Carmine Alfieri, Salvatore Speranza e Domenico Smarrazzo, in quella occasione i fratelli Mallardo raggiunsero un accordo coi casalesi tramite Francesco Bidognetti, e in cambio ruppero la tradizionale alleanza con i Nuvoletta di Marano. Per l’omicidio lui e il fratello sono stati assolti.
• Ultima condanna Il 5 ottobre 2010, in via definitiva per sequestro di persona a scopo di estorsione – riscatto, due miliardi –, di Gianluca Grimaldi (Napoli, 2 dicembre 1980: il Grimaldi, prima ceduto ad una famiglia calabrese, fu poi liberato il 13 agosto 1981 ad Altilia Grimaldi, provincia di Cosenza).