Decreto Sostegni, online il modulo per i bonus a imprese e partite Iva: requisiti e domanda

E’ online il modulo per ottenere il contributo a fondo perduto per le imprese e le partite IVA previsto dal decreto Sostegni. Il provvedimento di ieri firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, definisce anche le regole e i requisiti per richiedere e ottenere il nuovo ristoro.

Decreto Sostegni, arrivano i ristori: il modulo e i requisiti

Dal 30 marzo al 28 maggio i candidati inviare la propria istanza all’Agenzia delle Entrate tramite i canali telematici dell’Agenzia. In alternativa, si potranno avallaere della piattaforma web messa a punto dal partner tecnologico Sogei. Una volta accolta la richiesta, il contributo verrà accredito direttamente sul conto corrente del destinatario. Potrà essere usato anche come credito d’imposta in compensazione.

Come già specificato nei giorni scorsi, i requisiti per accedere al ristoro sono principalmente due. Aver conseguito nel 2019 ricavi non superioi a 10 milioni di euro e aver registrato nel 2020 un calo mensile medio del fatturato rispetto all’anno precedente di almeno il 30 %.

Come fare richiesta

Per ottenere il bonus, è necessario compilare il modulo scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate e presentarlo tra il 30 marzo e il 28 maggio via web. Per ogni domanda, il sistema dell’Agenzia effettuerà delle verifiche e rilascerà delle ricevute al soggetto che ha trasmesso l’istanza. In caso di esito positivo, le Entrate comunicheranno l’avvenuto mandato di pagamento del contributo nell’apposita area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” – sezione “Contributo a fondo perduto – Consultazione esito”, accessibile al soggetto richiedente o al suo intermediario delegato.

I beneficiari

Possono presentare domanda di accesso al bonus i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione e di reddito agrario. Inoltre i itolari di partita Iva residenti o stabiliti nel Territorio dello Stato, che nel secondo periodo di imposta precedente al periodo di entrata in vigore del decreto abbiano conseguito un ammontare di ricavi o di compensi non superiore a 10 milioni di euro. Inoltre, è necessario aver registrato, rispetto al 2019, un calo medio del fatturato mensile pari ad almeno il 30 %.

il contributo spetta anche agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali. Sono invece esclusi dalla fruizione del bonus i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del Decreto (23 marzo 2021) o che abbiano attivato la partita Iva successivamente (a partire dal 24 marzo 2021), gli enti pubblici (art. 74 del TUIR), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione (art. 162-bis del Tuir).

Come si calcola il contributo? L’ammontare del contributo è determinato in percentuale calcolando la differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi 2019:

  • 60% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 100mila euro;
  • 50% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 100mila euro fino a 400mila;
  • 40% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 400mila euro fino a 1 milione;
  • 30% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 1milione di euro fino a 5 milioni;
  • 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 5 milioni di euro fino a 10 milioni.

Infine va aggiunto che lo Stato garantisce comunque un contributo minimo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. L’importo del contributo riconosciuto non può in ogni caso superare 150.000 euro.

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