Primo ponte sulla Napoli-Cancello, ma TAV di Afragola ancora isolata

A cinque anni dalla scomparsa della regina dell’architettura, Zaha Hadid, le riviste specializzate e non solo l’hanno ricordata citando i gioielli architettonici lasciati in eredità in giro per il mondo. Tra questi la sua prima opera postuma: la stazione TAV di Afragola che, inaugurata in pompa magna quasi quasi anni fa, avrebbe dovuto essere “La porta del sud” ed invece – tra inchieste giudiziarie e completa assenza di una rete di collegamenti – ancora non riesce a scrollarsi la definizione di “Cattedrale nel deserto”.

Ad oggi – complice anche l’epidemia da covid – la stazione è utilizzata quasi esclusivamente da pendolari.Per tutti però data l’assenza di altri mezzi, per tornare a casa c’è solo una soluzione: farsi accompagnare da amici o parenti o lasciare l’auto nel parcheggio.
Qualcosa si muove. Pochi giorni fa è stato infatti installato nel comune di Acerra, il primo dei tre ponti ad arco della Napoli-Cancello..

La tratta in cui è stato posizionato il viadotto consentirà di portare i binari della linea a servizio della stazione di Napoli-Afragola che dunque potrà diventare vero hub per l’interscambio passeggeri tra i servizi regionali e ad alta velocità passando per i comuni di Casoria, Casalnuovo, Afragola, Caivano e Acerra.

Il tutto dovrebbe essere completato entro il 2026: fino ad allora bisognerà vedere se/come qualcuno troverà soluzioni anche per gli enormi spazi inutilizzati all’interno della stazione e per l’esterno lasciato al degrado e all’incuria.

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