Mercoledì 7 aprile riaprono le scuole in Campania. Il governatore Vincenzo De Luca ha le mani legate, visto che il Governo centrale ha vietato ai singoli Presidenti di Regione di sospendere la didattica in presenza. Ma intanto ci sono già sindaci che corrono ai ripari e annunciano la proroga della DaD nei rispettivi comuni di appartenenza. E’ quanto deciso in queste ore da Gino Pellegrino, primo cittadino di Parete.
Parete, il sindaco chiude le scuole. Non ci sarà la riapertura
“Sono giorni molto difficili – ha spiegato Pellegrino in un post -. Il numero dei contagi purtroppo continua ad aumentare ed abbiamo diversi focolai sul territorio comunale. Il mese di aprile sarà determinante nella lotta al Covid-19 sia perché ci sarà un’accelerata nella campagna vaccinale sia perché andiamo incontro alla stagione calda. Non nascondo che l’ultimo DPCM sull’emergenza covid prevedendo la riapertura delle scuole dalla settimana prossima e limitando i poteri dei sindaci non mi ha fatto dormire la notte”.
Poi annuncia: “Tuttavia e nonostante ciò, in considerazione dell’elevato numero dei contagi anche tra ragazzi in età scolastica, ho deciso di sospendere le attività didattiche in presenza fino a venerdì 9 aprile in deroga al DPCM. È stata una scelta difficile che probabilmente genererà critiche ed attacchi, ma, come sempre, mi assumo la piena responsabilità per tale decisione. La salute prima di tutto”.
Si teme effetto a cascata
Gli istituti scolastici a Parete dovrebbero quindi riaprire – elementari e prime medie – lunedì 12 aprile. Adesso potrebbero essere però altri i sindaci che, sulla scia della scelta presa da Pellegrino, posticiperanno l’apertura degli istituti scolastici nei propri comuni, come già accaduto a febbraio. Le preoccupazioni del resto sono forti anche nel mondo dei genitori. Questa mattina il fronte dei “Pro DaD” si è riunito davanti a Palazzo Santa Lucia, a Napoli, per chiedere la didattica a distanza e il rientro in piena sicurezza. I contagi in Campania, nonostante la zona rossa, continuano a lievitare. Il ritorno in classe potrebbe favorire un’ulteriore accelerazione nella circolazione del virus.