Auto “ribaltate” in provincia di Napoli, risolto il mistero: c’è il primo arresto

Svelato il mistero delle auto ribaltate in provincia di Napoli. I malviventi sollevano le vetture per procurarsi il palladio, un materiale contenuto all’interno delle marmitte e diventato d’improvviso raro durante l’emergenza Covid.

Auto ribaltate in provincia di Napoli, risolto il mistero: c’è già un arresto

A Napoli, nel quartiere San Lorenzo, i militari del nucleo radiomobile hanno arrestato per tentato furto Giuseppe Franco, 45enne di Pozzuoli già noto alle forze dell’ordine. Sono le 4 e i carabinieri – in uno dei tanti servizi notturni – stanno percorrendo via Giambattista Lorenzi e notano il 45enne.

Il malvivente stava togliendo il catalizzatore dalla marmitta di un’auto in sosta. I miltari dell’Arma hanno bloccato l’uomo che aveva tra le mani una smerigliatrice per ricavare il minerale custodito nel catalizzatore. L’arrestato è in attesa di giudizio. Altri casi simili segnalati anche a Cardito e nell’area Nord di Napoli. Dello strano fenomeno si è occupato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

Cos’è il palladio?

Il valore del palladio in quest’ultimo anno sarebbe schizzato alle stelle, tanto da spingere i criminali a procurarselo per rivenderlo sul mercato nero. Si tratta di un metallo raro, di aspetto bianco-argenteo, del gruppo del platino a cui somiglia anche chimicamente: viene estratto principalmente da alcuni minerali di rame e nichel. I suoi usi più comuni sono nell’industria, come catalizzatore, e in gioielleria. Con la produzione di marmitte cataliche in vista della riduzione delle emissioni di C02, negli ultimi anni la domanda ha superato l’offerta, rendendolo più raro e costoso.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto