Il Governo valuta le riaperture. All’interno dell’Esecutivo è in corso una battaglia tra rigoristi e aperturisti. Il nodo da sciogliere riguarda la data: quando potranno tornare in attività bar, ristoranti, cinema e teatri.
Governo, sì alle riaperture da maggio per i ristoranti
Mario Draghi, secondo La Stampa, vuole concedersi altre due settimane di tempo per decidere. Se l’Rt nazionale scenderà a 0,8 (attualmente è 0,92 %) e la prima dose di vaccino verrà somministrata al 75 % degli over 70, si potrà riaprire. E farlo in sicurezza. Al momento sono due le ipotesi che tengono all’interno del Governo. La prima: aspettare maggio per ripristinare la zona gialla e poi successivamente portare il coprifuoco a mezzanotte programmando la riapertura serale dei ristoranti. Linea, quest’ultima, sposata anche da alcuni governatori come Vincenzo De Luca, che nella giornata di ieri ha annunciato la possibilità di una ripresa delle attività di ristorazione.
L’altra ipotesi, invece, caldeggiata dalla Lega di Matteo Salvini, prevede l’anticipo di una settimana delle riaperture. Anche dal 20 aprile in poi, purché l’incidenza dei casi settimanali ogni centomila abitanti, nelle zone di riferimento, cali in modo significativo. Tradotto: ritorno alla zona gialla per tutte quelle regioni che hanno una situazione epidemiologica meno grave di altre. Ma proprio sulla seconda ipotesi c’è scetticismo, perché la priorità per Mario Draghi resta quello di innalzare il numero dei vaccinati e abbassare il numero dei decessi.
Nuovi protocolli
Il Governo intanto ha investito il Cts del compito di stilare i protocolli per le riaperture di bar e ristoranti e degli altri settori. Regole meno rigide per permettere alle categorie di tornare a lavorare. Per i ristoranti e i bar si pensa di introdurre la prenotazione obbligatoria per i clienti insieme all’obbligo di privilegiare gli spazi all’aperto. Bisognerà distanziare i tavoli in modo da assicurare la distanza di almeno un metro tra i clienti (tranne che a quelli che non sono soggetti a distanziamento interpersonale, come i coniugi o i genitori con i figli e così via). Per il personale ci sarà l’obbligo di mascherina e si dovrà favorire il pagamento elettronico direttamente al tavolo. I clienti potranno mangiare senza, ma per muoversi all’interno del locale dovranno avere la mascherina.