Napoli, caos nell’ultimo giorno “arancione”: feste in piazza, coprifuoco saltato e traffico in tilt

Una domenica da “liberi tutti” quella vissuta ieri a Napoli e in provincia. Migliaia di persone si sono riversate in strada, hanno invaso le strade del centro storico, di Chiaia, del lungomare di Mergellina. Nella serata traffico e incolonnamenti d’auto anche ben oltre l’orario del coprifuoco.

Napoli, caosi nell’ultima domenica arancione: saltata ogni norma

Nell’ultima domenica in zona “arancione” si sono registrati assembramenti. Troppi. Un fiume difficile da contenere. E difficile è dire anche chi abbia rispettato l’obbligo di permanenza nel comune di residenza come previsto dalla normativa nazionale. Sono infatti migliaia le persone che dalla provincia e da altri punti della regione hanno raggiunto i luoghi e le piazze del capoluogo. Via Falcone, via Chiaia, via Toledo. Non c’era zona che non traboccasse di gente. Giovani e meno giovani hanno approfittato della giornata quasi estiva per concedersi una passeggiata o una bevuta di gruppo.

A poco sono serviti i controlli delle forze dell’ordine. Ieri sono stati 32 i cittadini multati dai carabinieri per il rispetto delle norme anti Covid. I 32 multati di stamattina vanno ad aggiungersi alle 154 sanzioni contestate sabato dai militari ad altrettanti cittadini. Una goccia nell’oceano delle decine di migliaia di persone che hanno affollato le strade della città. A Piazza Dante, nel pomeriggio, una tamurriata con centinaia di giovani ha bloccato la piazza. In tanti, anche senza mascherina, hanno ballato a ritmo di nacchere e tamburi in occasione della manifestazione degli operatori dello spettacolo “Contropaura”.

Non va meglio neanche di sera nelle vie del lungomare. Ieri – come documentato da un filmato inviato dai nostri lettori – via Mergellina era un fiume in piena fino alle dieci, orario del coprifuoco. Auto e scooter incolonnati nel traffico. “E’ saltata ogni norma – ci dice, sconsolato, un residente”. E poi aggiunge: “Non oso immaginare cosa succederà quando riaprono bar e ristoranti. Ci vogliono controlli serrati”.

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